Viterbo – Coronavirus, i vaccini arrivano dai medici di famiglia. Da lunedì prossimo, primo marzo, via alle somministrazioni dal proprio dottore. Poco più della metà, ovvero 117, quelli che finora hanno dato la disponibilità nella Tuscia. Sull’adesione (un terzo nel Lazio) è sempre più intenso il pressing della Regione e dei sindaci, a partire dalla Fimmg.
Dall’assessorato alla Sanità inoltre anticipano: “Prevediamo una partenza lenta a causa della mancanza di dosi”. Proprio nelle prime due settimane di marzo, infatti, AstraZeneca applicherà un taglio del 40% alle scorte. Per il momento negli ambulatori sono previste pochissime dosi: appena venti ogni quindici giorni. E l’avvio della campagna potrebbe non essere omogeneo, ovvero non si comincerà con tutti i medici di base.
Si partirà comunque con i pazienti che hanno 65 anni, quindi nati nel 1956, e che non sono estremamente vulnerabili. Verranno contattati direttamente dall’ambulatorio per ricevere l’AstraZeneca: il farmaco è molto facile da usare perché si conserva in frigoriferi normali e necessita di un richiamo dopo circa tre mesi. Ai dottori poi, una volta approvato, molto probabilmente saranno riservate quote pure del siero monodose Jhonson & Jhonson, anche questo semplice da utilizzare.
Al momento però bisogna fare i conti con le pochissime dosi a disposizione, sulla base delle quali è stato fissato l’obiettivo (che diventa sempre più ambizioso) di vaccinare una classe di età ogni due settimane. Negli ambulatori o nelle Unità di cure primarie, ma pure a domicilio per i pazienti non autosufficienti. Per ogni somministrazione i medici avranno un compenso.
Nelle sedi Asl, invece, proseguono le campagne sugli ultra 80enni, sugli estremamente vulnerabili e sul personale di scuole e università (da oggi si possono prenotare pure gli operatori under 34). Dalla prossima settimana, inoltre, potranno prendere appuntamento anche i cittadini che hanno tra i 77 e i 79 anni, che dalla azienda sanitaria di Viterbo riceveranno i farmaci Pfizer o Moderna. E sempre dalla prossima settimana è prevista l’attivazione di altri quattro centri: le case della salute di Bagnoregio e Soriano nel Cimino, il poliambulatorio di Bolsena e l’ospedale Sant’Anna di Ronciglione.
La Regione nel frattempo sta lavorando per far inoculare i vaccini pure nelle farmacie. L’obiettivo è incominciare da aprile con il siero monodose Johnson & Johnson che, si spera, nel prossimo mese venga autorizzato.
Nella Tuscia le somministrazioni già fatte sono oltre 21mila: 21mila 285 per la precisione, di cui 553 eseguite ieri. Quasi 8mila (7mila 786) riguardano gli over 80 e 6mila 326 quelle con doppia dose.
Raffaele Strocchia