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Mobbing all’Ater, manca Ugo Gigli e salta la sentenza

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Ugo Gigli

Ugo Gigli

Angela Birindelli

Angela Birindelli

Maria Gabriela Grassini

Maria Gabriela Grassini

Viterbo – (sil.co.) – Mobbing all’Ater, manca Ugo Gigli e salta la sentenza.

L’ex direttore delle case popolari, oggi 81enne, è ricoverato in seguito a un problema di salute, ma prima della discussione vuole rilasciare spontanee dichiarazioni.

Il collegio presieduto dal giudice Gaetano Mautone ieri ne ha preso atto, rinviando l’udienza al prossimo 23 giugno, quando l’imputato, difeso dagli avvocati Enrico Valentini e Massimo Bevere del foro di Roma, potrà dire ancora una volta la sua prima che prenda la parola il pubblico ministero. 

Sono le ultime battute del processo iniziato il 9 febbraio 2016 in cui Gigli è imputato di falso, diffamazione, soppressione di documenti, calunnia e abuso d’ufficio. Imputata anche una dipendente dell’azienda, difesa dall’avvocato Luca Paoletti, solo per abuso d’ufficio.

Fino all’autunno 2019 tra le parti civili c’erano anche l’ex assessora regionale all’agricoltura e ingegnere delle case popolari Angela Birindelli nonché lo stesso Ater. Adesso è rimasta una sola parte civile, l’ex presidente Maria Gabriela Grassini, per una ipotesi di calunnia, mentre l’Ater figura solo come responsabile civile. 

Tutto nasce dalla vicenda, che ha fatto epoca, della Birindelli ingiustamente licenziata e poi riassunta, dopo il suo rientro in azienda al termine dell’esperienza politico-amministrativa con le dimissioni in blocco, a settembre 2012, della giunta Polverini. La professionista di Bolsena ha denunciato Gigli ben otto volte.

Al centro alcune contestazioni disciplinari elevate nel giugno 2013 da Gigli alla Birindelli, per presunti incarichi esterni che lei, nel 2008, avrebbe accettato senza le previste autorizzazioni. Autorizzazioni prodotte però dalla Birindelli, anche se Gigli, forte di due perizie calligrafiche, sostiene da sempre che le sue firme in calce sono frutto di un copia-incolla.

Presunta vittima di mobbing da parte del superiore, la Birindelli, scaricata col licenziamento nell’aprile 2014 dopo ben 4 provvedimenti disciplinari, il 7 dicembre 2017 è stata reintegrata al suo posto dal giudice del lavoro, dichiarando illegittimo il suo licenziamento dall’Ater.

Ugo Gigli è stato interrogato in aula il 9 ottobre 2019, spiegando il perché delle contestazioni. “Sono intervenuto quando ho saputo di un incarico della Birindelli a Soriano nel Cimino del quale non avevo avuto contezza, agendo come legale rappresentante dell’ente, altrimenti avrei legittimato a fare lo stesso anche gli altri dipendenti”, ha detto l’imputato. 

Prima delle richieste dell’accusa, avrà ancora l’opportunità di aggiungere qualcosa a suo favore, tramite le spontanee dichiarazioni che rilascerà il prossimo mese di giugno, come anticipato dalla difesa. 


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