Viterbo – Il centro storico
Viterbo – Rigenerazione urbana, pubblicato il decreto del presidente del consiglio per gli investimenti che puntano a ridurre fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. “Fondamentale – chiede il segretario regionale della Uil di Viterbo Giancarlo Turchetti – che i comuni della Tuscia interessati e il comune di Viterbo in primo luogo, aprano subito dei tavoli di confronto per condividere le progettualità provenienti dal territorio. Grazie a questi finanziamenti si può andare ad intervenire sulle aree pubbliche, le strutture edilizie, il decoro urbano e la mobilità sostenibile”.
Viterbo – Il segretario Giancarlo Turchetti
“Possono fare richiesta di contributo – spiega il segretario regionale della Uil di Viterbo, Giancarlo Turchetti – i comuni capoluogo di provincia e tutti i comuni con una popolazione superiore ai 15 mila abitanti. I comuni capoluogo, quindi anche Viterbo, possono richiedere un contributo fino a 20 milioni di euro”.
Viterbo – Centro storico
Il decreto del governo prevede 150 milioni di euro per il 2021, 250 milioni di euro per 2022, 550 milioni ciascuno per il 2023 e il 2024 e infine 700 milioni di euro per gli anni dal 2025 al 2034.
“Ogni comune – interviene la segretaria confederale Uil, Ivana Veronese – può fare richiesta di contributo per uno o più interventi nel limite massimo di 5 milioni di euro per i comuni con popolazione da 15 mila a 50 mila abitanti; 10 milioni di euro per i comuni con popolazione da 50 mila a 100 mila abitanti; 20 milioni di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100 mila abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana”.
Viterbo – Ivana Veronese della Uil
Nel riparto delle risorse il decreto prevede espressamente che una quota del 34% delle risorse stanziate sia destinata ai comuni del Mezzogiorno.
I contributi previsti dal decreto riguardano la “manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche – riporta il Dpcm pubblicato in Gazzetta ufficiale il 6 marzo – per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree; b) il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive; c) la mobilità sostenibile“.
Daniele Camilli
– Rigenerazione urbana – il Dpcm