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“Il fotovoltaico rischia di dilagare anche a Ferento”

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Un impianto fotovoltaico

Un impianto fotovoltaico


Viterbo – “Il fotovoltaico dilaga, e rischia di arrivare anche davanti alle campagne della zona archeologica di Ferento”. A lanciare l’allarme è la segretaria generale della Fai Cisl di Viterbo, Sara De Luca.
 
“Chiediamo – prosegue la segretaria della Fai Cisl – un incontro al sottogretario all’agricoltura Francesco Battistoni e un interessamento alla questione da parte del tavolo dedicato al fotovoltaico istituito tempo fa dal prefetto Giovanni Bruno, più volte sensibile alla tematica, così come la soprintendente Margherita Eichberg”.


Viterbo - Sara De Luca

Viterbo – La segretaria generale della Fai Cisl, Sara De Luca


“Sono diverse le segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi giorni – ha detto De Luca – che ci segnalano progetti o intenzioni relative all’installazione di pannelli fotovoltaico su terreni agricoli in diversi punti della Tuscia. Altri progetti rispetto a quelli conosciuti o a impianti già realizzati. Come ad esempio a Montalto, Bomarzo e Viterbo, dalle parti di Castel d’Asso oppure a Ferento dove c’è un’importante zona archeologica”.


Viterbo - Gli impianti fotovoltaici previsti nella Tuscia mostrati da Maria Letizia Arancio

Viterbo – Prefettura – Gli impianti fotovoltaici previsti nella Tuscia mostrati da Maria Letizia Arancio nel 2019


Ferento è un’antica città romana risalente al primo secolo avanti Cristo. Nell’area sono ancora presenti i resti dell’insediamento e del teatro. Tra gli abitanti di Ferento, Salvio Otone, imperatore di Roma per pochi mesi nel 69 d.C., e Flavia Domitilla Maggiore, quest’ultima moglie dell’imperatore Vespasiano e madre degli imperatori Tito e Domiziano.
 
Viterbo e le nuove energie, nello specifico il fotovoltaico che, da diversi anni, vede confrontarsi sul territorio aziende, multinazionali, organizzazioni sindacali, proprietà, comitati e associazioni.
 
Nel 2019 la prefettura di Viterbo convocò anche un tavolo per tentare di conciliare le posizioni di aziende e soprintendenza con quest’ultima che s’era opposta alla realizzazione di parchi fotovoltaico in maremma, tra Arlena e Tuscania. All’epoca, la soprintendente Margherita Eichberg aveva parlato di “rischio Arizona” per il numero di ettari coinvolti dal fotovoltaico.


Viterbo - L'area archeologica di Ferento

Viterbo – L’area archeologica di Ferento


“Il fotovoltaico – sottolinea De Luca – toglie terreno all’agricoltura. Produce energia per tutti, ma lascia ben poco sul territorio e soprattutto le terre dove vengono istallati i pannelli rischiano di non produrre più niente. L’agricoltura è uno dei settori più importanti della Tuscia. Sia dal punto di vista economico, anche per i rapporti con la grande distribuzione, sia culturale”.


Francesco Battistoni

Il sottosegretario all’agricoltura Francesco Battistoni


“Sottrarre terreno all’agricoltura – conclude la segretaria della Fai Cisl Viterbo – significa, a lungo andare, mettere in difficoltà le aziende agricole che continuano a lavorare sulla filiera. Significa infine trasformare il paesaggio per i prossimi venti, trent’anni. A fronte invece delle potenzialità turistiche che lo caratterizzano, fondamentali per un territorio come la Tuscia per ripartire e superare l’emergenza Covid”.

Daniele Camilli


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