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Viterbo – (g.f.) – “No alla zona rossa, sì a regole proporzionate da rispettare”. La lettera per rivedere i parametri che hanno portato restrizioni pesanti per contenere l’espansione del Covid è partita e Chiara Frontini (Viterbo 2020) si aspetta una reazione.
Destinatari, il ministro Speranza, il presidente della regione Zingaretti e il prefetto Bruno. L’hanno firmata in 111, tra sindaci, assessori, consiglieri viterbesi. “Una battaglia oltre gli schieramenti, per avere regole proporzionate che tutti dobbiamo rispettare – spiega Frontini – la Tuscia chiama. Ora, governo e regione rispondano”.
Tra i primi a ritenere che il rosso fosse eccessivamente restrittivo, visti i parametri a Viterbo, Mauro Rotelli, deputato FdI.
“In poche ore – spiega Rotelli – oltre 110 tra sindaci, assessori e consiglieri comunali hanno sottoscritto la lettera documento. Moltissimi quelli di Fratelli d’Italia, ma anche tanti civici o di altri partiti, spinti alla firma da una sola evidenza, quella dei numeri e della ragione.
Chi taccia di populismo questa sacrosanta iniziativa è completamente fuori strada”.
Non tutti hanno visto di buon occhio la scelta e il capogruppo FdI in comune Luigi Maria Buzzi lo nota. “Suona davvero incredibile che avere sollevato il tema dell’inopportunità d’applicare le disposizioni previste per le zone rosse alla nostra provincia nelle sedi istituzionali proprie – osserva Buzzi – diventi l’ennesima occasione di polemica da parte della sinistra viterbese”.
Un’altra soluzione, più mite, era possibile, sottolinea Buzzi. “Che in questa situazione Mauro Rotelli si rechi dal prefetto, che il sindaco di Bagnoregio Luca Profili promuova una raccolta firme che segnali a chi di dovere il disagio di un territorio che si sente penalizzato senza ragione non sono speculazioni politiche su una tragedia collettiva, ma il tentativo di affrontarla assumendosi fino in fondo tutte le responsabilità del caso”.