Nimes – “La società La Petite Camargue si è assunta la responsabilità come persona giuridica e ha pagato un’ammenda allo stato”. E’ quanto racconta Salvatore Centamore, padre di Giuseppe, il 16enne morto annegato in piscina il 1 luglio del 2015. Ieri presso la corte di appello di Nimes, in Francia, si è celebrato il processo d’appello nei confronti della persona giuridica, società La Petite Camargue (proprietaria della struttura), e del suo amministratore Sauvaire Bernard.
Il padre di Giuseppe Centamore, Salvatore
Entrambi già condannati in primo grado, hanno proposto appello, a differenza della società Diffazur la cui condanna è passata in giudicato.
“Durante l’udienza – continua Salvatore Centamore – la società si è assunta le proprie responsabilità come persona giuridica ed ha pagato l’ammenda. Poi il dibattimento è proseguito nei confronti dell’amministratore Sauvaire Bernard, come persona fisica”.
Giuseppe Centamore
Le sorti della vicenda legale nei confronti di Sauvaire Bernard si conosceranno però solo tra più di un mese.
“La corte si è riservata di decidere nei suoi confronti e ha rinviato l’udienza al prossimo 6 maggio – aggiunge Centamore -. Io e mia moglie ci saremo. Sempre insieme, sempre uniti, sorreggendoci l’un l’altra nel ricordo di nostro figlio”.