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Orlando: “Inidoneità per i sanitari che non si vaccinano”

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Roma – “Dobbiamo prevedere una serie di obblighi per chi ha delle precise funzioni soprattutto nell’ambito sanitario: è allo studio una norma che tiene conto delle funzioni che ognuno svolge e prevede la possibilità di inidoneità per chi non si vaccina, con tanto di conseguenze per questa inidoneità sopravvenuta”. A dirlo, ai microfoni di SkyTg24, è il ministro del Lavoro Andrea Orlando. “L’obiettivo che ci siamo dati è che i sanitari non vaccinati non entrino in contatto con le persone fragili”. 


Andrea Orlando

Andrea Orlando


La linea del ministro è la stessa individuata dall’esecutivo: chiunque si rifiuti di sottoporsi alla somministrazione, lavorando in strutture sanitarie e a stretto contatto con i malati, verrà considerato inidoneo. Secondo quanto anticipa l’Ansa, la misura sarà presente anche nel decreto legge Covid di aprile che oggi sarà discusso in consiglio dei ministri. Stando a quanto si apprende, per chi rifiuta il vaccino: non ci sarà il licenziamento ma la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. 

Intanto il ministro del Lavoro Orlando fa il punto anche sulla vaccinazione all’interno delle aziende. “Siamo a buon punto” ha spiegato. Vi sarà la necessità di “un approfondimento di carattere tecnico. Il 6 aprile avremo un passaggio definitivo, nel quale definiremo i requisiti minimi per individuare i luoghi nei quali si può procedere alla vaccinazione, e le modalità con le quali le imprese possono aderire alla campagna di vaccinazione”. Per “la prima settimana di aprile”, dunque, “potremo avere un riferimento nazionale che ci dirà come si possono realizzare i vaccini nei luoghi di lavoro”, ha aggiunto Orlando.


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