Roma – Il consiglio dei ministri ha varato il nuovo decreto Covid, contenente le regole anti-contagio e la stretta in vista della Pasqua. Le nuove misure restrittive entreranno in vigore a partire da lunedì 15 marzo e saranno valide fino al 6 aprile.
Mario Draghi
Dal 15 marzo al 6 aprile spariranno le zone gialle. In queste fasce scatteranno, in automatico, le regole previste per la zona arancione, quindi più restrittive. Tutta Italia, di fatto, sarà in zona arancione o rossa, fatta eccezione per le zone bianche.
Per quanto riguarda gli spostamenti nelle abitazioni private, dal 15 marzo al 2 aprile e nella giornata del 6 aprile è prevista nelle zone arancioni la possibilità di fare visita ad amici o parenti, una volta al giorno e per un massimo di due persone – oltre a soggetti non autosufficienti e ragazzi under 14 -, tra le 5 e le 22. Questa possibilità non viene consentita nelle zone rosse.
Come aveva annunciato la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, il decreto prevede inoltre una stretta per le festività di di Pasqua. In particolare dal 3 al 5 aprile tutta l’Italia sarà in zona rossa, fatta eccezione per eventuali regioni in zona bianca (attualmente solo la Sardegna è in zona bianca). Per i giorni di Pasqua, però, le visite a parenti e amici nelle abitazioni private saranno consentite esattamente come previsto per le zone arancioni: lo spostamento potrà essere effettuato massimo una volta al giorno e per massimo due persone più minori di 14 anni o disabili conviventi. Dovrà essere rispettato sempre il coprifuoco alle 22. In questi giorni di festa – quindi il 3, 4 e 5 aprile – gli spostamenti verso le abitazioni private verranno consentiti in ambito regionale.
Il decreto legge prevede inoltre l’introduzione di un automatismo per l’ingresso in zona rossa delle singole regioni. Durante l’incontro tra governo, regioni, Anci e Upi è stato confermato il nuovo criterio che verrà applicato per i territori in cui l’incidenza sugli ultimi sette giorni supererà la quota dei 250 casi ogni 100mila abitanti. In questi casi la zona rossa scatterà in automatico. Le regioni in arancione, invece, avranno la facoltà di decidere se creare zone rosse provinciali o sub-provinciali laddove ci sia un’incidenza particolarmente elevata (sempre oltre i 250 casi ogni 100mila abitanti) o una preoccupante diffusione del contagio.