Viterbo – Coronavirus, ieri vertice Asl – comuni per fare il punto della situazione nella Tuscia. “Al momento – è la fotografia che riporta il sindaco di Viterbo Giovanni Arena – la curva dei contagi resta costante, ma per i prossimi giorni è previsto un incremento dei casi. Anche perché, seppur ad oggi nessuna variante è stata ufficialmente rilevata, la Asl è convita che abbiano iniziato a circolare pure nella Tuscia”.
Giovanni Arena
Arena avverte: “Aspettiamoci un peggioramento”. E la parola d’ordine resta “prevenzione”. Un processo che vedrà “coinvolti Asl, comuni e medici di famiglia”. “I sindaci – spiega Arena – continueranno ad avere contatti costanti e quotidiani con l’azienda sanitaria: insieme verrà monitorata la situazione così da poter intervenire con tempestività se necessario”. Il piano prevede l’applicazione di provvedimenti mirati se se ne dovessero creare le condizioni, con le scuole che restano sorvegliate speciali. “Non avrebbe senso – afferma Arena – chiuderle tutte, anche quelle con zero positivi. Chiuderanno solo gli istituti che registrano un notevole aumento dei contagi”.
Al momento i casi nelle scuole di Viterbo sono trentotto. “Un dato – evidenzia Arena – molto più basso rispetto a quello di due mesi fa, quando dalla materna alle superiori c’erano duecento infezioni. Ma solo una settimana fa erano appena sei e ciò non può che allarmare. Preoccupano soprattuto infanzia, elementari e medie”.
Oltre al primo cittadino di Viterbo, al vertice hanno preso parte i sindaci di Civita Castellano, Soriano nel Cimino, Vetralla e la commissaria di Montefiascone. “Dopo un anno di pandemia siamo tutti stanchi, ma il Covid non si può affrontare con rilassatezza. L’attenzione – avverte Arena – deve restare massima. A livello regionale l’indice Rt è praticamente a uno e ciò significa che il Lazio rischia di passare dalla zona gialla a quella arancione”. Nella Tuscia si punta anche a implementare la campagna di sensibilizzazione. “Si sta registrano – conclude Arena – un calo della richiesta di tamponi: pare che orami ci si sottoponga solo chi è particolarmente sintomatico. E non va bene, perché la prevenzione è fondamentale. Bisogna poi rivolgersi alle famiglie per sollecitare il controllo dei minori fuori dall’ambito scolastico”.
Raffaele Strocchia
