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“Zona rossa, provvedimento incredibile e inaccettabile per la Tuscia”

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Mauro Rotelli

Mauro Rotelli

Viterbo – (g.f.) – “Zona rossa, provvedimento incredibile e inaccettabile per la Tuscia”. Mauro Rotelli, deputato FdI, non esita a definire quantomeno ingiusta la scelta che chiude tutto o quasi nel Lazio, compreso Viterbo. Seppure nella provincia i parametri sembrano indicare una situazione sotto controllo, anche sotto il profilo sanitario.

Lo ha fatto presente stamani, incontrando il prefetto Giovanni Bruno. “Questa mattina ho avuto la possibilità di confrontarmi con il prefetto di Viterbo Giovanni Bruno – ricorda Rotelli – che spero d’incontrare al più presto, in merito alla decisione che renderà zona rossa tutto il Lazio, compresa la provincia di Viterbo.

Un provvedimento che non ho esitato a definire incredibile e inaccettabile per la Tuscia, penalizzata nuovamente da parametri generalizzati, che non tengono assolutamente conto dei sacrifici della popolazione e dello stato di necessità economico in cui versa tutto il territorio”.

Il quadro sembrerebbe essere diverso, rispetto al provvedimento di chiusura: “I numeri di questa terribile pandemia, nella nostra provincia sono assolutamente sotto controllo – spiega Rotelli – all’ospedale di Belcolle ci sono meno reparti Covid aperti di due mesi fa, parte del personale è addirittura ritornato presso i reparti di provenienza”.

Il prefetto ha già convocato per le 12 di oggi il comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza, con al centro le misure da attuare, che devono tenere conto delle numerose esigenze del territorio, partendo da quelle legate alle produzioni agricole, molto rilevanti nella nostra provincia”.

Quelli che dovevano essere interventi mirati, nei singoli territori con parametri da tenere sotto controllo, sono scomparsi.

“Ho sottolineato l’enorme stato di malessere della popolazione che si sente discriminata da una regione che tratta il viterbese come ultima provincia dell’impero.

Nel ringraziare il prefetto, ho ribadito la volontà a rappresentare presso ogni livello istituzionale le ragioni della Tuscia. Degli stop selettivi e chirurgici per contrastare il virus si è persa ogni traccia”.


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