Roma – “Al centro del piano c’è l’Italia, con le sue straordinarie qualità e le sue ormai storiche fragilità, su cui credo che tutti siamo d’accordo”. Il presidente del consiglio Mario Draghi al senato in occasione della replica dopo la discussione del Piano nazionale di rilancio e resilienza.
“Il nostro obiettivo con il piano – ha spiegato il premier – è ridurre i divari che l’Ue chiede di superare. Il piano ha un vincolo di 5 anni: non è un alibi, è un dato di fatto. Bisogna spendere bene questo denaro. Noi saremo responsabili del successo o della perdita di questa scommessa. Una sconfitta sarebbe grave per noi e per il futuro dell’Europa. Non ci sarebbe un’altra occasione per una politica fiscale comune. Una politica fiscale comune è a nostro beneficio, perché siamo uno dei paesi più fragili”.
Mario Draghi
“Sarà importante evitare che i programmi straordinari al Sud siano compensati da una riduzione della spesa ordinaria – ha precisato il presidente del Consiglio -. La prima lezione è però che il Sud non è stato discriminato: si potrà far meglio, rimediare a qualche mancanza, ma non c’è una discriminazione colpevole. La seconda lezione è che le risorse saranno sempre poche se uno non le usa. Per usarle certamente le riforme aiuteranno ma c’è una storica inerzia che non è colpevole ma si vede soprattutto nella fase di progettazione. Il governo ha previsto nel pnrr gruppi di lavoro che possono essere di aiuto in questa fase se graditi”.
“Non ho mai detto garantisco io, non è il mio stile” ha poi aggiunto Mario Draghi rispondendo alla senatrice Daniela Santanchè. La senatrice di Fratelli d’Italia aveva parlato della politica del premier dicendo: “Mi viene il dubbio che questo Piano sia una trattativa tra lei e la Commissione europea, perché quando lei dice ‘garantisco io’ a me viene il dubbio che l’Europa non si fida dell’Italia e degli italiani”.
