Roma – Il presidente del consiglio Mario Draghi ha presentato nel pomeriggio alla Camera il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi – ha esordito il premier Draghi -. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del paese. Nel Pnrr c’è la misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale, la sua credibilità e reputazione come fondatore dell’Unione europea e protagonista del mondo occidentale. E’ questione non solo di reddito e benessere, ma di valori civili e sentimenti che nessun numero e nessuna tabella potrà mai rappresentare”.
Draghi ha ricordato che nel 2020 il Pil è caduto dell’8,9 per cento, l’occupazione è calata del 2,8 e che a pagare il prezzo più salato sono stati i giovani e le donne. Il Pnrr, ha affermato il premier, ha come obiettivo quello di mitigare e superare tutti gli effetti negativi che della crisi economico-sociale scaturita dalla pandemia. Ma, continua, è anche un’occasione per cercare di porre rimedia a tutti quei ritardi e problemi strutturali che l’Italia ha collezionato nel corso del tempo, da prima che il virus irrompesse cruentemente nella vita quotidiana. Tra questi le disuguaglianze di genere, le differenze tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord, l’efficientamento della giustizia e della pubblicità amministrazione e una maggiore attenzione verso i giovani.
Cosa prevede il Piano nazionale di ripresa e resilienza
Il Pnrr si inserisce all’interno del programma Next Generation Eu, il pacchetto da 750 miliardi di euro varato dall’Unione Europea per rispondere alla crisi economica scaturita dalla pandemia da Covid-19. Il Piano italiano prevede investimenti per un valore complessivo di 222,1 miliardi di euro. Di questi, 191,5 miliardi sono finanziati attraverso il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento chiave del pacchetto europeo. I restanti 30,6 miliardi fanno invece parte di un Fondo complementare finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei ministri. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è diviso in sei missioni.
Prima missione: “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”.
Per questa missione il Pnrr stanzia complessivamente 49,2 miliardi, con l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale del paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura. Gli investimenti previsti nel piano mirano inoltre a fornire la banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il paese, a incentivare l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, e rafforzare le infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, ad esempio facilitando la migrazione al cloud. Per turismo e cultura, sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive.
Seconda missione: “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”.
Il Pnrr stanzia complessivamente 68,6 miliardi per questa missione. Il governo intende migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva. Il piano prevede investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65 per cento di riciclo dei rifiuti plastici e il 100 per cento di recupero nel settore tessile. Vengono inoltre stanziate risorse per il rinnovo del trasporto pubblico locale, con l’acquisto di bus a bassa emissione, e per il rinnovo di parte della flotta di treni per il trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa. Sono poi previsti incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici. Il governo prevede anche importanti investimenti nelle fonti di energia rinnovabile e il sostegno alla filiera dell’idrogeno, e in particolare la ricerca di frontiera, la sua produzione e l’uso locale nell’industria e nel trasporto. Per cercare di limitare le perdite nelle reti per l’acqua potabile, e ridurle del 15 per cento, il Pnrr intende investire anche nelle infrastrutture idriche.
Terza missione: “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”.
Per questa missione, il Pnrr prevede stanziamenti per un somma complessiva di 31,4 miliardi di euro. L’obiettivo è quello di uno sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del paese. Un importante investimento è previsto per quanto riguarda i trasporti ferroviari ad alta velocità. Il governo punta inoltre a modernizzazione e potenziare le linee ferroviarie regionali, il sistema portuale e a digitalizzazione della catena logistica. Altro obiettivo del Pnrr è quello di migliorare i tempi di percorrenza, soprattutto nel centro-sud.
Quarta missione: “Istruzione e Ricerca”.
A questa missione vengono destinati 31,9 miliardi di euro, con lo scopo di rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico. Il governo investe negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia. L’esecutivo intende anche intervenire per il risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l’obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2.400.000 metri quadri. È prevista inoltre una riforma dell’orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, partendo ad esempio con l’aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3mila unità. Altro obiettivo del Pnrr è quello di sostenere maggiormente la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.
Quinta missione: “Inclusione e Coesione”.
A questa missione il governo destina 22,4 miliardi di euro di investimento. L’obiettivo, in questo caso, è quello di facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale. L’esecutivo investe inoltre nello sviluppo dei centri per l’impiego e nell’imprenditorialità femminile, attraverso la creazione di un nuovo Fondo Impresa Donna. Vengono poi rafforzati i servizi sociali e gli interventi per le vulnerabilità e sono previsti investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali, oltre a interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane.
Sesta missione: “Salute”.
La missione salute prevede investimento per una cifra complessiva di 18,5 miliardi di euro. L’esecutivo mira a rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, ma anche a modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario, oltre che garantire equità nell’accesso alle cure. Il Pnrr investe anche nell’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità. Altro obiettivo è quello di potenziare l’assistenza domiciliare per raggiungere il 10 per cento della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali. Verranno destinati fondi anche migliorare l’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Secondo le stime del governo, nel 2026 il Pil sarà di 3,6 punti percentuali più alto, mentre l’occupazione aumenterà di 3,2 punti percentuali. Dei 206 miliardi ripetibili sul territorio, il 40 per cento (ovvero 82 miliardi) è destinato al Mezzogiorno. L’attuazione delle riforme e del invistimenti è responsabilità sia dei ministeri che delle autorità locali. Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione, oltre ai contatti con la Commissione europea, sono affidati al ministero dell’economia. È prevista inoltre una cabina di regia con la presidenza del consiglio.