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“Inquinamento del lago di Bolsena? Va tenuto conto anche dei ‘veleni’ usati da decenni per le colture”

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Montefiascone - Ex Cobalb, sversamenti sul lungolago - L'intervento dei carabinieri forestali

Ex Cobalb, sversamenti sul lungolago – Intervento dei carabinieri forestali


Viterbo – “Sversamenti nel lago di Bolsena, il problema inquinamento andrebbe visto a 360 gradi, tenendo conto anche di tutti i residui chimici utilizzati per le colture da decenni”.

A “rilanciare” è l’avvocato Vincenzo Dionisi, storico difensore dei vertici Cobalb, l’ex direttore generale Massimo Pierangeli e l’ex amministratore Giancarlo Olivastri, nonché difensore dell’ex sindaco di Gradoli, Luigi Buzi, anche lui tra i 16 indagati raggiunti dall’avviso di conclusione indagini per inquinamento ambientale in concorso. 

Al centro la maxinchiesta del procuratore Paolo Auriemma e dei sostituti Stefano D’Arma e Eliana Dolce relativa a un arco temporale che va dal 29 maggio 2015 a oggi. 

Per l’Arpa Lazio, nel triennio 2015-2017, la qualità dell’acqua è passata da buona a sufficiente. E si sarebbe registrata una progressiva riduzione della concentrazione di ossigeno nelle acque profonde, conseguenza diretta dell’aumento della produzione algale, la cosiddetta eutrofizzazione. In una zona naturale protetta e sottoposta a vincoli paesaggistici. 


Montefiascone – Nuovo sversamento ex Cobalb nel lago

Sversamento ex Cobalb nel lago


Dionisi sta raccogliendo i documenti da depositare assieme alle memorie, in sede di interrogatorio dei suoi assistiti. “Ci vorranno un po’ di giorni perché si tratta di una mole consistente”, spiega il legale.

“Come ha detto Paolo Equitani (intervistato ieri da Tusciaweb, ndr) è un problema di soldi – prosegue il penalista – lo stesso Pierangeli, aveva sollecitato l’intervento di tutti gli enti a tutti i livelli gerarchici, fino al ministero dell’ambiente. I sindaci da soli non avrebbero mai potuto, ciononostante hanno sempre messo in atto tutto ciò che potevano entro i loro limiti di mezzi, strumenti e denaro”. 

“Relativamente al presunto inquinamento emerso nel corso delle indagini, bisognerebbe fare un esame attento e approfondito – avverte – perché il Cobalb non raccoglie le acque di scolo dei vari rivi che arrivano nel lago passando attraverso i campi e raccogliendo quindi anche quelli che sono i ‘veleni’ dei fitofarmaci, eccetera”.

“Il problema inquinamento – sottolinea l’avvocato Dionisi – andrebbe visto a 360 gradi, tenendo conto anche di tutti i residui chimici utilizzati per le colture da decenni, almeno a partire dagli anni ’50, quando si davano alle piante ‘veleni’, concimi e altro poi vietati che sono finiti nel lago. Il Cobalb non raccoglie le acque di tutto il circondario di terreni. Se ho un noccioleto, l’acqua che scola non va a finire nel Cobalb. Se aro un terreno, le acque piovane si infiltrano sotto e portano tutto nel lago”.

Tra i difensori delle varie parti, oltre a Dionisi, sono stati già nominati di fiducia i penalisti Francesco Massatani, Luigi Gioiosi e Giovanni Labate. 


Cobalb - Il direttore generale Massimo Pierangeli

Cobalb – L’ex direttore generale Massimo Pierangeli


Nel frattempo, per i 16 indagati cui sono stati recapitati nei giorni scorsi gli avvisi di conclusione indagini per inquinamento ambientale in concorso, la settimana si chiude con la richiesta delle copie del fascicolo delle indagini preliminari. Un passaggio indispensabile per conoscere le accuse e poter attrezzare la difesa.

Una volta effettuato il confronto tra gli atti integrativi e quello che è già in loro possesso, visto che le singole posizioni possono essere parzialmente differenti, le difese potranno procedere alla richiesta degli interrogatori.

Nel frattempo l’obiettivo è capire i motivi per cui i carabinieri forestali abbiano ritenuto che ci fossero delle responsabilità teoriche ascrivibili ai vari indagati, quali siano le motivazioni, il precorso logico per cui si è giunti alle singole persone, vedendo per ciascuna figura il periodo temporale e le singole contestazioni. 

Silvana Cortignani


Chi sono i 16 indagati

I dodici sindaci, tra ex e in carica, sono: Mario Fanelli e Antonio De Rossi di Capodimonte, Lucia Catanesi e Maurizio Lacchini di Marta, Luciano Cimarello e Massimo Paolini di Montefiascone, Paolo Equitani di Bolsena, Massimo Bambini di San Lorenzo Nuovo, Luigi Buzi di Gradoli, Piero Camilli di Grotte di Castro, Francesco Pacchiarelli e Stefano Bigiotti di Valentano.

Per la provincia sono indagati i funzionari Mara Ciambella e Ernesto Dello Vicario. Per la Cobalb, infine, sono indagati l’ex direttore generale Massimo Pierangeli e l’ex rappresentante legale e amministratore unico Giancarlo Olivastri


Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.


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