La fontana di piazza della Rocca
Viterbo – La fontana di piazza della Rocca a Viterbo è bucata e perde acqua. Su un lato della vasca. Per il resto, sembra invece uno stagno ridotto a discarica. Verde con tanto di monnezza e schiuma. Insomma, ridotta com’è, fa veramente un pò schifo.
La fontana è importante. Origini medievali e risistemata dal Vignola nella seconda metà del ‘500 su commissione del cardinale Alessandro Farnese. Nello stesso periodo Vignola stava lavorando anche nel cantiere di palazzo Farnese a Caprarola.
Viterbo – La fontana di piazza della Rocca
Nelle vasche laterali c’è di tutto. Compresi coriandoli, pacchetti di sigarette, plastica. Qualcuno galleggia, qualcun altro è fermo lì. A secco. La fontana è sporca e annerita, sgretolata in più punti e aggredita dal cloro.
La fontana di piazza della Rocca è formata da due coppe sovrapposte, da una vasca ottagonale e da un basamento composto da quattro lati a gradoni e quattro con vasche sovrapposte. In ogni spigolo del basamento si inseriscono poi ulteriori vaschette che comunicano tra loro.
Viterbo – La fontana di piazza della Rocca
In cima pende un po’ di melma. A terra, tra i lastroni di peperino, inizia a crescere l’erba di campo. Come se le fontane, un po’ tutte a Viterbo, fossero il sintomo più evidente di una regressione in corso.
La fontana, nascosta dagli alberi a sud, è chiusa in un angolo della piazza da cui prende il nome. Quello della rocca che ha di fronte, concepita come fortezza e voluta tra il 1354 e 1357 dal cardinale Egidio Albornoz, vicario generale del domini ecclesiastici in Italia e incaricato di rimettere mano ai possedimenti della Chiesa dopo Avignone.
Viterbo – La fontana di piazza della Rocca
Su uno dei quattro lati della fontana, il palazzo progettato dall’architetto Luigi Grandori alla fine dell’ottocento. Doveva diventare un albergo, punto di riferimento lungo la ferrovia Viterbo-Attigliano. L’impresa fallì e il palazzo fu venduto alla Cassa di Risparmio e adibito a uffici.
Viterbo – La fontana di piazza della Rocca
Legata sempre alla storia della Cassa di Risparmio è anche Porta Fiorentina, spalle alle fontana. In origine si chiamava porta Santa Lucia. Fu interamente ricostruita nel 1768 ma il rimaneggiamento maggiorerisale al 1886 quando la Cassa di Risparmio, per facilitare il transito delle persone, finanziò l’apertura dei due fornici laterali e la demolizione dell’antemurale.
Daniele Camilli
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