Viterbo – “La lotta paga. Adesso dobbiamo organizzarci e portare avanti la battaglia per l’acqua pubblica fino in fondo”. Paola Celletti è la coordinatrice del comitato Noi non ce la beviamo in difesa dell’acqua pubblica. L’altra mattina l’assemblea di Talete, il gestore idrico della Tuscia. In via Saffi a Viterbo, sede della provincia. Il timore del comitato era che passasse la cessione ai privati del 40% delle quote societarie. Pericolo per ora scongiurato. Cosa che Celletti vede come una vittoria. “La lotta paga”, ha ripetuto più volte la coordinatrice del comitato. Davanti a lei una cinquantina di persone che alle 10 si sono date appuntamento davanti al portone di palazzo Gentili. Con striscioni, megafoni, cartelli e trombette.
Qualche metro più su, al primo piano, era in corso l’assemblea dei soci Talete. Sindaci della provincia di Viterbo. Tra i manifestanti e i primi cittadini, digos, carabinieri in borghese e due uomini della polizia provinciale.
Viterbo – La manifestazione del comitato Noi non ce la beviamo
“Oggi non si vota la cessione del 40% delle quote societarie”, dice Celletti leggendo a tutti un messaggio che le era appena arrivato sul cellulare. “L’eventuale cessione – prosegue con la lettura la coordinatrice – è un’estrema ratio la cui decisione sarà rimandata in ogni modo ai consigli comunali. Vediamo però come va a finire perché le voci contrastanti sono tante”.
“La mobilitazione paga – aggiunge Celletti – adesso dobbiamo organizzarci per continuare questa battaglia anche in tutti i consigli comunali. Andiamo avanti con forza”.
Fuori dal palazzo i manifestanti. Chiedevano di essere ricevuti dal presidente Talete, Salvatore Genova, oppure dall’assemblea dei sindaci. Richieste entrambe negate. Tre ore di presidio con slogan, tra questi “Arena dimettiti”, all’indirizzo del sindaco di Viterbo, e qualche avanti e indietro con il portone della provincia, come a voler simulare un tentativo simbolico di entrata.
In piazza, con i manifestanti, anche i consiglieri comunali di Viterbo 2020, Chiara Frontini, del Pd, Luisa Ciambella e del movimento 5 stelle, Massimo Erbetti.
Viterbo – Paola Celletti del comitato Noi non ce la beviamo
“Non è un’apertura al privato – ha intanto precisato Talete con un comunicato stampa – quella di oggi è un via libera a una richiesta di aiuto che sarà rivolta a istituzioni, amministrazioni locali, istituti di credito o appunto partner privati. Non fa differenza. Parole di Salvatore Genova, amministratore unico di Talete Spa. L’apertura alla ricerca di nuovi soci è stata data questa mattina nella sede della Provincia di Viterbo, presenti il presidente Pietro Nocchi che ha aperto il dibattito e altri 21 rappresentanti dei Comuni interessati fra sindaci, vicesindaci e delegati”.
Viterbo – La manifestazione del comitato Noi non ce la beviamo
“Siamo qui per riappropriarci di ciò che ci appartiene, l’acqua – dichiarava invece in piazza Celletti -. Un diritto fondamentale per la vita. Un diritto universale. Cosa che invece i sindaci stanno gestendo come se fosse un affare privato”.
Viterbo – La manifestazione del comitato Noi non ce la beviamo
“Volevamo entrare alla riunione – ha poi concluso Celletti -. I sindaci ci hanno invece estromesso. Era addirittura in ballo l’entrata dei privati in Talete. Vietata dal referendum del 2011. Non solo, ma in parecchi comuni della Tuscia sono state approvate delle delibere che vietano l’ingresso dei privati all’interno del gestore idrico e l’aumento delle tariffe. Se fanno entrare il privato, lo Fabio contro la volontà dei cittadini”.
Daniele Camilli
Multimedia: Fotogallery: Il presidio del comitato Noi non ce la beviamo – Video: La manifestazione davanti alla provincia
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