Acquapedente – “La pandemia ferma per il secondo anno consecutivo la festa dei Pugnaloni”. A darne conferma è il sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi. La festa si sarebbe dovuta celebrare, come vuole la tradizione, la prima domenica dopo il 15 di maggio. Un momento di ritrovo per la comunità che si riunisce nella processione con la sfilata dei capolavori acquesiani.
Angelo Ghinassi
“Quest’anno però la tradizione non verrà interrotta – spiega il sindaco – . Verrà realizzato un pannello comprensivo di 15 pugnaloni, realizzati in formato più piccolo rispetto a quelli degli anni precedenti. Saranno dei quadri ridotti messi in un unico pugnalone. Il 16 maggio verrà portato alla piazza del Duomo e rimarrà esposto, come ricordo, in una sala del palazzo comunale”.
I pugnaloni di Acquapendente sono mosaici realizzati con fiori e foglie, solitamente composti su pannelli in legno di 2,6 per 3,6 metri.
Ad accompagnarli nel percorso c’è la banda della città e l’effige della Madonna del Fiore che protesse gli abitanti di Acquapendente quando si ribellarono, nel 1166, contro Federico Barbarossa e lo sconfissero. Questa festa fa riferimento all’usanza con cui in passato i contadini del posto sfilavano dietro la statua della Madonna con pungoli ornati di fiori per commemorare sia la battaglia contro Federico Barbarossa sia la fioritura del ciliegio. Proprio questa pianta è simbolo della riuscita ribellione contro Barbarossa. Di fatto i pugnaloni erano lunghi bastoni con una punta ferrata che servivano per spingere i buoi durante l’aratura.
“Quest’anno – conclude il sindaco – stiamo realizzando una serie di incontri online, trasmessi sui social del comune e della Pro Loco, in cui raccontiamo l’evento e la realizzazione dei quadri da parte dei vari gruppi”.
