Viterbo – Nella lotta al Coronavirus la terapia monoclonale sembra funzionare. Ottimismo arriva dalla Asl di Viterbo che finora ha eseguito l’infusione degli anticorpi su otto pazienti risultati positivi. “Nessuno – fa sapere l’azienda sanitaria – ha avuto un peggioramento clinico o una evoluzione peggiorativa dal punto di vista dei sintomi. Ovvero necessità di ossigenoterapia o di ricovero ospedaliero”.
Terapia monoclonale a Belcolle
Nella Tuscia il primo trattamento monoclonale è stato eseguito il 31 marzo nel centro di somministrazione allestito nel reparto di malattie infettive di Belcolle diretto dal dottor Roberto Monarca. Nelle settimane successive si sono sottoposti alla cura altri sette pazienti, tra cui uno di 41 anni. Avevano tutti l’infezione da pochissimi giorni ed erano ad alto rischio ricovero, ma non avevano ancora ricevuto né cortisone né ossigeno.
Con l’altra arma anti-Covid, i vaccini, si procede a buon ritmo: ieri tra Viterbo e provincia sono state somministrate più di 1400 dosi. Il totale ha superato quota 72mila mentre gli immunizzati, ovvero coloro che hanno concluso il ciclo di profilassi, sfiorano le 22mila unità.
Il vescovo Lino Fumagalli con il sindaco di Bolsena Paolo Dottarelli
Oltre l’82% degli ultra 80enni è stato vaccinato: si tratta di più di 33mila anziani. Gli over 70, invece, sono quasi 13mila 500. Tra questi c’è anche il vescovo di Viterbo Lino Fumagalli, 74 anni, che domenica pomeriggio ha ricevuto la prima dose nel centro di inoculazione di Bolsena.
Raffaele Strocchia