Viterbo – (sil.co.) – Ennesima brutta storia di maltrattamenti in famiglia. Aggravati dalla presenza dei figli minorenni della coppia.
Lo scenario è quello di un piccolo centro della provincia dove si conoscono tutti e dove i parenti vivono tutti l’uno accanto all’altro. Ma non è bastato a una 34enne il sostegno dei familiari, a partire dal padre e dal suocero, per sfuggire ai soprusi messi in atto dal marito, anche davanti ai figlioletti di pochi anni, che la donna ha denunciato nell’estate 2019 ai carabinieri, chiudendo definitivamente la relazione.
Il processo nei confronti dell’ex si è aperto davanti al collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei, la quale ha anche ammonito l’imputato che durante la deposizione della ex moglie rideva e gesticolava. La presunta vittima si è costituita parte civile con l’avvocato Vittoria Mezzetti, mentre l’imputato è difeso dagli avvocati Clementina Bracci e Francesco Massatani.
“Non aveva orari, a volte tornava nel cuore della notte, sporco e trasandato, spesso ubriaco. Come padre non c’era e quando c’era era come se non ci fosse”, ha detto in aula la 34enne.
Carabinieri
“La situazione è degenerata nel 2016, dopo la nascita del secondogenito. Nel 2017 l’ho supplicato di rientrare prima dalle ferie al mare per come mi trattava davanti ai piccoli, cui ero costretta a dire che il papà scherzava perché non si spaventassero. Nonostante io lavori, sono una libera professionista, mi rinfacciava perfino i soldi per la spesa e che lui guadagnava più di me. Diceva che se fossi stata una brava moglie e una brava mamma sarei stata a casa”, ha raccontato la donna.
“Per non farmi telefonare, portava via il telefono di casa e il caricabatterie del cellulare. Oppure si appropriava per giorni del mio telefonino, col dire che siccome era un suo regalo, poteva farlo. Una volta mi ha fatto una scenata perché la carta igienica in bagno era finita e io non avevo messo il rotolo nuovo”, ha proseguito.
“Mi ha detto che sarebbe stato meglio spendere per la mia tomba i soldi per fare il balcone. E d è arrivato perfino a dire ‘tuo padre è fortunato che gli sia morta la moglie'”, ha riferito la 34enne con la voce rotta dalle lacrime.
La situazione sarebbe degenerata nella primavera del 2019. “Il giorno della prima comunione di nostro figlio. cominciata male per un paio di scarpe nuove che non aveva di cui ha dato la colpa a me, mi ha aggredita davanti a tutti sulla piazza del paese, dandomi una testata. Il giorno della festa patronale mi ha dato un’altra testata in piena faccia, sul naso, perché voleva il caffè mentre io stavo uscendo per portare i bambini alla processione”.
Dopo che le rispettive famiglie hanno tentato di rappacificare la coppia, la situazione sarebbe definitivamente precipitata.
“La sera del nostro anniversario di matrimonio, prima mi ha portato dei fiori, poi mi ha aggredita, inseguendomi per tutta casa e scagliandomi addosso al camino mentre io mi divincolavo, pregandolo di non svegliare i bambini che dormivano con me nel lettone”, ha detto, spiegando che fu chiesto l’intervento dei carabinieri e di essersi convinta quella notte a chiedere la separazione.
