Viterbo – Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, indagate a vario titolo per usura e tentata estorsione ai danni di una coppia di imprenditori viterbesi. “Le vittime – affermano gli inquirenti – per diverso tempo hanno fatto fronte alle richieste usurarie, facendo ricorso ad altri prestiti, cadendo così in una strozzante voragine debitoria”.
Gli indagati finiti in carcere sono un uomo e una donna residenti a Viterbo e un uomo di Soriano nel Cimino. Agli arresti domiciliare, invece, sono un italiano residente a Castel Giorgio (Terni) e un albanese residente a Terni.
Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Viterbo, coordinate dalla procura, sono iniziate a ottobre. “Un’imprenditrice nel campo della ristorazione e della vendita di prodotti ittici – spiegano gli inquirenti -, esasperata per le intimidazioni subite, si è rivolta alla procura denunciando. Il compagno della denunciante, per far fronte alle gravi difficoltà economiche, derivanti non solo da negative vicende aziendali ma anche da problemi personali, si era rivolto a un gruppo di soggetti ai quali aveva chiesto di finanziare alcune sue iniziative imprenditoriali per le quali si ipotizzavano lauti guadagni”.
Sui soldi prestati ci sarebbero stati interessi fino al 250%. “I finanziatori – ricostruiscono gli inquirenti – si sono consorziati fornendo liquidità all’imprenditore e pretendendo, in ogni caso, la restituzione delle somme di denaro date in prestito, maggiorate di interessi esorbitanti. Per un prestito di 45mila euro, in sette giorni l’usurato ha dovuto restituire ben 60mila euro. Per un altro prestito di 90mila, nel giro di poche settimane è stata intimata la corresponsione di oltre 230mila euro”.
Non solo usura. “La decisione di rivolgersi alle autorità – riportano gli inquirenti – è maturata quando le richieste usurarie sono state accompagnate da gravi intimidazioni, sfociate in minacce di morte o di violenza sessuale nei confronti delle vittime ma anche dei familiari, in aggressioni fisiche nel luogo di lavoro e nella sottrazione di una Mercedes. Agli inizi di gennaio è stato scongiurato un progetto di aggressione fisica ideato nei confronti delle vittime”.
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