Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – La chiusura del Bagnaccio e il comportamento del comune di Viterbo sono l’ennesima dimostrazione della distanza della amministrazione Arena dal mondo del lavoro e dell’impresa.
Giacomo Barelli
Un atteggiamento, così come in altre vicende (apea docet), paradossale quello del sindaco e della sua giunta che a causa di incompetenza e inerzia rischiano seriamente di compromettere la vita gli investimenti ed il lavoro di molti dipendenti della struttura.
Tutto ciò anche alla luce di recenti decisioni del Tribunale amministrativo che hanno visto il comune di Viterbo parzialmente soccombente rispetto al ricorso interposto dai sub concessionari avverso alcune decisioni del comune.
In particolare ci riferiamo al riconoscimento da parte del tar, del principio per cui interventi modesti ed a carattere servente della regolare sub concessione termale escludono, come invece pretendeva il comune, che essi possano sovvertire la destinazione agricola dell area e dunque sono legittimi.
A fronte di ciò è necessario aprire una profonda riflessione politica e sarà mia cura presentare una interrogazione urgente al sindaco.
Ciò detto l’ennesimo schiaffo per Arena e la sua giunta incapace, come invece più volte richiesto da noi opposizione di fare quelle necessarie varianti urbanistiche creando zone di intervento e rispetto in particolare dove sono presenti concessioni minerarie.
Questi sono gli interventi che una amministrazione dovrebbe essere in grado di fare per incrementare e far crescere il termalismo naturalistico peculiarità turistica della nostra città e, nello stesso tempo, sostenere soprattutto in un momento come questo le imprese turistiche viterbesi che creano sviluppo e lavoro in città.
L’ennesima grave responsabilità di Arena ancora una volta incapace e anzi di ostacolo anziché di aiuto nel costruire le condizioni per le imprese cittadine di credere nella ripresa economica e di offrire servizi migliori ai viterbesi e ai turisti.
Giacomo Barelli
Capogruppo Viva Viterbo Forza Civica
– “Il silenzio del comune sta uccidendo il Bagnaccio, vasche chiuse e lavoratori a rischio”