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Ancora bombardamenti sulla Striscia di Gaza, colpito un campo profughi

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Gaza – Un’altra notte di incessanti bombardamenti a Gaza, quella appena passata, e la tensione non accenna a diminuire. Anzi, aumenta ancora di più. Secondo le autorità sanitarie della Striscia, ieri sera, al termine del quarto giorno di scontri, il numero delle vittime palestinesi era salito a 126, tra cui 31 bambini e 2o donne. Restano sei i morti israeliani. Sarebbero invece quasi mille i feriti.


Bombardamenti sulla Striscia di Gaza

Bombardamenti sulla Striscia di Gaza


Nella tarda serata e nella notte di ieri, circa 200 razzi sono stati esplosi dalla Striscia verso Israele. Circa la metà, stando a quanto riportano le forze di sicurezza di Tel Aviv, sarebbero stati intercettati. Da parte sua, l’esercito israeliano ha effettuato molti bombardamenti e raid nei territori di Gaza. Tra gli obiettivi colpiti, quello che è stato definito come un “ufficio operativo” di Hamas vicino al centro di Gaza City e alcuni “siti di lancio sotterranei”. “Per noi è terrorismo, è così che lo trattiamo”, ha twittato ieri sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Ma a perdere la vita sono anche molti civili. Secondo i media palestinesi, dieci persone, due donne e otto bambini, sono morte nel crollo di una casa di tre piani adiacente al campo profughi di al-Shati, nella parte settentrionale della Striscia, bombardato dall’esercito israeliano. Sarebbero 15 i feriti, mentre un bimbo di cinque mesi è stato trovato vivo sotto le macerie. Secondo alcuni testimoni, si sarebbe salvato grazie alla madre che gli ha fatto da scudo.

La tensione si allarga, anche al di fuori del territorio della Striscia di Gaza e di Israele. Ieri sera tre razzi sono stati lanciati dal territorio siriano verso le alture del Golan. Uno, difettoso, è caduto all’interno dei confini della Siria, mentre gli altri due hanno raggiunto il Golan e sono esplosi in campo aperto senza provocare danni.

La violenza si intensifica anche in Cisgiordania. Il ministero della salute dell’Autorità nazionale palestinese ha reso noto che sono 11 le persone che hanno perso la vita nel corso degli scontri che hanno avuto luogo in Cisgiordania nelle ultime 24 ore. Sarebbero invece 251 feriti, di cui 26 in gravi condizioni.

C’è forte preoccupazione anche per la giornata di oggi. Il 15 maggio per i palestinesi è il giorno della “Nakba”, ovvero “disastro”, durante il quale si ricorda l’esodo forzato di circa 700mila arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana. La paura è che le celebrazioni possano alimentare le tensioni.


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