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Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Sono giunte le prime risposte dei comuni della Tuscia alle istanze d’accesso presentate nei giorni scorsi dal Codacons per conoscere i livelli di arsenico nelle acque destinate al consumo umano.
Diverse amministrazioni del viterbese hanno inviato al Codacons la documentazione relativa alle analisi di laboratorio più recenti effettuate sull’acqua, e le varie ordinanze varate a tutela della salute della popolazione.
I comuni che hanno finora risposto al Codacons sono quelli di San Lorenzo Nuovo, Monterosi, Bomarzo, Onano, Vetralla, Monte Romano e Grotte di Castro.
In sostanza tutte le amministrazioni ammettono la presenza di arsenico nell’acqua del proprio territorio, ma si difendono specificando come i valori siano inferiori ai limiti di legge, fissati a 10 μg/l – spiega il Codacons – Una risposta che non ci soddisfa, perché in alcuni comuni i valori di inquinamento dell’acqua continuano ad essere troppo elevati, con possibili ripercussioni sul lungo periodo per la salute umana.
In base alle analisi e ai documenti forniti dalle amministrazioni comunali, i livelli di arsenico nelle acque del territorio risultano i seguenti:
COMUNE DI SAN LORENZO NUOVO: 6 μg/l
COMUNE DI MONTEROSI: 11 μg/l (dati 2019)
COMUNE DI BOMARZO: 6 μg/l
COMUNE DI ONANO: 6 μg/l
COMUNE DI VETRALLA: da 2 a 9 μg/l (a seconda della zona di prelievo)
COMUNE DI MONTEROMANO: 7 μg/l
COMUNE DI GROTTE DI CASTRO: 9 μg/l
Il Codacons ricorda infine che tutti i cittadini residenti della Tuscia coinvolti dal problema dell’acqua all’arsenico possono agire per ottenere fino a 2mila euro di risarcimento, aderendo all’azione legale lanciata dall’associazione alla pagina https://codacons.it/mega-azione-collettiva-nella-tuscia/