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“Il boss Giuseppe Trovato, la ferocia dei clan della ‘ndrangheta a Viterbo”

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Viterbo – (sil.co.) – “Calabresi e albanesi, la migliore fusione che c’è al mondo”, parola di mafia viterbese. 

“Mafie come la ‘ndrangheta non smettono mai di conquistare nuovi territori”, è il tema della quinta puntata di “Mappe criminali”, una produzione Invisible Dog a cura del giornalista Daniele Piervincenzi, in programma oggi, in seconda serata, sul canale TV8. “Daniele Piervincenzi ci porta a Viterbo per parlare della criminalità organizzata tra le più famose al mondo, la ‘ndrangheta”, si legge sulla pagina Facebook della trasmissione.

Al centro della prima delle due puntate dello speciale dedicato alla ‘ndrangheta c’è “mafia viterbese”, il sodalizio criminale italo-albanese di stampo mafioso sgominato con i tredici arresti del 25 gennaio 2019. Un viaggio in due puntate che attraversa l’Italia dal Sud al Nord. 

“La ferocia per i clan è un marchio di fabbrica e un biglietto da visita. Lo hanno mostrato le famiglie lametine quando hanno cercato di prendersi Viterbo con una stagione di attentati e intimidazioni”, spiega Piervincenzi, che si è recato fino a Lamezia Terme sulle tracce del boss Trovato. 


Scacco alla Mafia nel Viterbese - Gli arrestati all'uscita dalla caserma dei carabinieri

Giuseppe Trovato il giorno dell’arresto, 25 gennaio 2019


Ai vertici dell’organizzazione il boss albanese 38enne Ismail Rebeshi e il boss Giuseppe Trovato, detto “zio”, 45 anni, d’origine calabrese, di Lamezia Terme in provincia di Catanzaro, anche se da anni residente nel capoluogo della Tuscia, dove tra il 2017 e il 2018, quando il gruppo ha messo la città a ferro e fuoco in un’escalation di violenza mai vista prima, gestiva tre negozi di compro oro, puntando ad avere l’esclusiva nel settore.

Con le buone o con le cattive. Scoraggiando la concorrenza con attentati incendiari, vetture bruciate, intimidazioni, teste d’animale mozzate sulle serrande e, una volta, perfino l’accensione davanti a un’attività di una sfilza di lumini da morto. 


Mafia viterbese a "Mappe criminali"

 Le teste mozze di animali sulla serranda di un compro oro


“Immaginate una piccola città di provincia dalla storia millenaria dove la vita scorre tranquilla”, spiega il conduttore entrando nei giardini di Palazzo dei Priori, nel video girato a Viterbo durante l’inchiesta che andrà in onda stasera.

“Ecco – prosegue il giornalista Piervincenzi – immaginate cosa può succedere quando in una città come questa arriva la mafia”.

Segue uno spezzone di uno dei video girati con le telecamere nascoste dagli investigatori nel corso delle indagini, in cui viene ripreso proprio il boss Trovato mentre parla con Rebeshi. 

Dice Trovato: “A me di quello non mi fotte niente. Io capo tuo, è finito”. E il boss Rebeshi, incoraggiandolo, gli risponde: “Anche perché ti rompo il culo”. Replica Trovato: “Ti rompo il culo, facciamo la guerra”. Rebeshi annuisce: “Così”. Trovato, infervorato, in calabrese: “Senza niente, né rispetto. Il rispetto ce lo sbattiamo a lu cazzo”. 


Mafia viterbese - Il giornalista Daniele Piervincenzi

Mappe criminali – Il giornalista Daniele Piervincenzi a Viterbo


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