|
|
Viterbo – (g.f.) – “Ho fatto causa al comune per i danni subiti”. La vicenda che riguarda Francesco Moltoni, ex assessore e consigliere comunale, parte da lontano. È quella legata ad altri suoi colleghi di passate amministrazioni, per il danno erariale Cev.
Condannato a pagare, la sua parte era pari a circa 80mila euro. Ha sempre ritenuto che a a versare dovesse essere l’assicurazione, in virtù di una polizza stipulata da palazzo dei Priori.
La compagnia ha resistito, appellandosi ad alcuni dettagli. Alla fine è stato Moltoni ad avere ragione. Con un atto transattivo l’assicurazione ha versato il dovuto, ma per Moltoni la vicenda non si è chiusa.
Restano gli anni in cui, resistendo ad atti, ingiunzioni, procedure per farlo uscire dal consiglio comunale, ritiene d’essere stato danneggiato. E ora ne chiede conto all’amministrazione comunale e pure all’assicurazione.
“Ho fatto causa – spiega Moltoni – perché ritengo d’avere subito danni patrimoniali e non. In quattro anni ho subito una forte denigrazione mediatica, ero sempre sui giornali”. L’epoca è quella di Michelini sindaco. Moltoni era stato eletto in maggioranza.
A un certo punto l’amministrazione si pone il problema dell’eventuale incompatibilità, determinata dal mancato pagamento delle somme richieste. La procedura parte, si susseguono le sedute di consiglio, con l’ex consigliere al centro dell’attenzione.
“Non sono in grado di stabilire chi ha sbagliato – spiega Moltoni – l’assicurazione che avrebbe dovuto versare il dovuto o il comune, in virtù di una polizza stipulata in modo non corretto. Per questo mi rivolgo ai giudici”.
Ritiene d’avere subito danni in quegli anni, in cui la vicenda lo ha tenuto sospeso. “Danni d’immagine, ma non solo. Politici. Dopo sei legislature in cui sono sempre stato eletto, come conseguenza di tutto quello che si è detto e scritto eccomi qua.
Ma anche un danno amministrativo, perché quando ero consigliere, la pressione subita non mi ha permesso di svolgere come avrei voluto la mia attività. Senza contare che sono cardiopatico e lo stress non mi ha certo giovato.
Per l’atto di decadenza all’epoca nei miei confronti, ho anche dovuto rispondere a un’azione popolare, andando a difendermi a Roma”.
La mediazione ha risolto il grosso del problema. Non tutto. “Dopo un anno e mezzo – ricorda Moltoni – non ho ancora ricevuto nulla dall’amministrazione, sul fatto che la somma è stata pagata. E solo dopo sei mesi dalla firma si sono preoccupati di ritirare la cartella esattoriale a mio carico. Soldi, che secondo loro all’epoca avrei dovuto pagare. Ottantamila euro più gli aggravi erano quasi diventati centomila”.
C’è dell’altro su cui Moltoni ha da eccepire: “A chi aveva pagato – spiega Moltoni – il comune si è premurato di restituire le somme, avendo ricevuto il dovuto dall’assicurazione.
A me erano state pignorate alcune somme, che però non ho rivisto indietro ancora. Pure su questo sto meditando il da farsi. Un esposto. Magari sarà la seconda puntata di questa vicenda”.
Con altri risvolti. “Rivedendo articoli, dichiarazioni fatte all’epoca, valuterò se ci sono rilievi. Ricordo il tono di consiglieri comunali quando è stata affrontata la mia vicenda. Vedremo”.
