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Viterbo – “Una crisi comunale creata ad arte”. L’ormai ex assessore e vicesindaco Enrico Maria Contardo esce allo scoperto. Stamani la revoca delle deleghe dopo il vertice di maggioranza e come chiesto dal suo partito, la Lega.
Nei giorni scorsi si era “appellato” al senatore Umberto Fusco (Lega) rimettendo a lui il mandato. Di solito lo si fa col sindaco. Ma forse, era per rimarcare che l’incarico è arrivato dal suo partito, essendo un componente esterno della giunta. E al partito è tornato. Con gli esiti che forse non si augurava e che gli ricordano quanto accaduto alla sua ex collega di giunta, Claudia Nunzi, revocata anche lei dall’incarico e oggi in Fratelli d’Italia, insieme al collega consigliere comunale Antonio Scardozzi.
“Uno schema che ripete pedissequamente quanto già accaduto all’assessora Claudia Nunzi – ricorda Contardo – defenestrata in men che non si dica, nonostante le sue comprovate capacità e doti gestionali: per risolvere problemi meramente politici si mette in crisi la giunta comunale”.
Dure le parole di Contardo: “Questa pantomima, mascherata dall’improvvisa perdita di fiducia nei miei confronti per questioni amministrative, è solamente una vera e propria resa dei conti, a cui alcuni si sono prestati volentieri”.
Contardo ripercorre tutte le tappe: “La storia inizia con le nomine da parte del coordinatore regionale Lazio, Claudio Durigon, dei coordinatori provinciali di zona, nelle persone di Giulivi ed Evangelista e del responsabile provinciale degli enti locali, Giovanni Congedi.
Quest’ultimo ricopre anche la carica di responsabile per la provincia di Viterbo dei Giovani della Lega, e fa parte del gruppo dell’onorevoleAndrea Crippa, che dei giovani leghisti è stato responsabile nazionale e oggi vicesegretario nazionale Lega Salvini Premier”.
C’è un fatto che ricorda: “Nei primi giorni di maggio – spiega Contardo – Crippa decide di venire in visita a Viterbo per incontrare i rappresentanti delle associazioni di categoria e incarica Congedi di organizzare questi incontri il 7 maggio.
Congedi si rivolge a me per contattare le associazioni di categoria e visto che me lo chiede uno dei tre nominati dal partito, telefono ed organizzo due incontri per la visita di Crippa, uno presso Confagricoltura l’altro nella sede di Unindustria.
E qui, inizia il dramma.
Comincio a ricevere una serie di telefonate da molti colleghi di partito che con modi non sempre garbati, mi fanno capire che l’iniziativa era particolarmente sgradita ai vertici locali della Lega, non proprio in linea con la corrente interna del suddetto onorevole”.
A riprova di questo, Contardo evidenzia come di lì a poco della visita non se ne farà più nulla.
“Difatti, l’iniziativa viene inspiegabilmente annullata e subito dopo inizia nei miei confronti una sorta di isolamento.
In pratica quello di cui mi sono macchiato è il terribile delitto di lesa maestà”. La maestà lesa non è direttamente citata, magari leggendo tra le righe, qualcosa si riesce a capire.
Giuseppe Ferlicca
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