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Draghi: “L’apertura è la migliore ricetta per il successo dell’Italia”

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Berlino – “L’apertura è la migliore ricetta per il successo dell’Italia”. Così ha parlato il presidente del consiglio Mario Draghi al Global solution summit 2021.

“Nel corso della storia – ha spiegato il premier -, l’Italia ha prosperato grazie al commercio e alla cooperazione internazionale. L’apertura è stata la nostra migliore ricetta per il successo. La nostra presidenza del G20 rifletterà questo impegno di lunga data. Insieme alla Germania e agli altri partner del G20, siamo fiduciosi di poter costruire un mondo più forte. Come quest’anno alla presidenza del G20, l’Italia è determinata a guidare il cambiamento di paradigma. Il mondo ha bisogno del mondo intero, non di un insieme di singoli stati. In passato molti paesi pensavano al sovranismo come soluzione. Ora questa crisi pandemica ci ha detto che è possibile risolvere problemi globali solo con soluzioni globali”.

“La nostra prima priorità è, naturalmente, sconfiggere la pandemia. Questo significa farlo ovunque e non soltanto nei paesi sviluppati – ha aggiunto Draghi -. Garantire che i paesi più poveri abbiano accesso a vaccini efficaci è un imperativo morale. Ma c’è anche una ragione pratica e, se vogliamo, egoistica. Finché la pandemia infuria, il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo”.


Mario Draghi

Mario Draghi


“La battaglia contro il virus non può distoglierci dalla lotta al cambiamento climatico – ha proseguito il presidente italiano -. Abbiamo due obiettivi. Il primo è impegnarsi a raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni sufficientemente ambiziosi, limitare il surriscaldamento globale non oltre 1,5 gradi e da raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050. Il secondo è mitigare i potenziali danni. Dobbiamo rafforzare le misure di contenimento, accelerando l’eliminazione graduale del carbone. E garantire un maggiore afflusso di capitali pubblici e privati verso iniziative legate al clima”.

“Affrontare il cambio climatico è un dovere morale per le giovani generazioni ma è anche una esigenza dell’economia. È una sfida difficile viste le diverse visioni tra paesi ma è possibile – ha quindi concluso -. Next generation Ue ci mostra come la transizione ecologica porta crescita economica. L’Italia è pienamente impegnata su questo. Ora però serve che tutti gli attori siano in campo. Penso agli Usa, che hanno aderito a Parigi, e alla Cina che è una realtà importante in questa fase. La Cina conta per il 70% del Pil globale ma anche il 30% delle emissioni di gas. Serve preservare uno spazio di dialogo e cooperazione basato sulla condivisione di regole globali comuni, senza fare passi indietro sui nostri valori democratici”.


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