- Viterbo News – Viterbo Notizie – Tusciaweb – Tuscia News – Newspaper online Viterbo – Quotidiano on line – Italia Notizie – Roma Notizie – Milano Notizie – Tuscia web - https://www.tusciaweb.eu -

“Le opposizioni chiedono il consiglio straordinario sulla presenza della mafia”

Condividi la notizia:

Viterbo – Le opposizioni chiedono al sindaco di Viterbo Giovanni Arena e al presidente del consiglio Stefano Evangelista di convocare un consiglio comunale straordinario. Per discutere della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e del loro radicamento nella città e nel territorio di Viterbo. “Così come – spiegano i firmatari della richiesta – quale è la posizione del comune e cosa intende fare”.


Viterbo - Il centro storico

Viterbo – Il centro storico


A sottoscrivere la richiesta, i consiglieri Giacomo Barelli (Forza civica), Alvaro Ricci, Fabrizio Purchiaroni, Francesco Serra, Mario Quintarelli, Lina Delle Monache (Pd), Massimo Erbetti (M5stelle). Dell’opposizione mancano invece all’appello Chiara Frontini di Viterbo 2020 e Luisa Ciambella del Pd, che a sua volta aveva già chiesto e ottenuto in sede di bilancio la disponibilità di Evangelista a convocare il consiglio straordinario sulla mafia alla prima conferenza dei capigruppo. 

“La situazione della criminalità organizzata nella città di Viterbo – è la richiesta sottoscritta dai 7 consiglieri – anche alla luce delle relazioni semestrali della Direzione nazionale antimafia”.

L’altro giorno, invece, la quinta puntata di “Mappe criminali”, l’inchiesta del giornalista Piervincenzi dedicata, martedì sera, anche alla città dei papi. Il racconto dello sviluppo dell’organizzazione della ‘Ndrangheta calabrese passato pure per Viterbo. Mafia viterbese, quella capeggiata dal boss Giuseppe Trovato, smantellata pochissimi anni fa.


Viterbo - Consiglio comunale - L'opposizione attacca

Viterbo – Consiglio comunale – L’opposizione


“In questi giorni – spiegano i consiglieri -, in cui si avvisa anche l’anniversario della strage di Capaci, abbiamo voluto cogliere l’occasione del bilancio per ricordare alcuni passaggi della relazione semestrale 2020 della Direzione nazionale antimafia in cui si evidenzia la presenza mafiosa sul territorio viterbese. Aspetto rimarcato anche dall’inchiesta del giornalista Piervincenzi. Passaggi e aspetti che secondo noi devono essere discussi in consiglio, perché i cittadini devono essere informati su quanto sta accadendo. Proprio sotto i loro occhi”.

Il 25 gennaio 2019 Viterbo è stata teatro di una serie di arresti che hanno fatto emergere la presenza in città di un’organizzazione criminale, strutturata già da qualche tempo e capace di affrontare e praticare uno scontro di tipo militare che per la città era del tutto inedito. Almeno fino ad allora. Il nome che gli è stato dato è quello di “mafia viterbese”, il sodalizio criminale italo-albanese di stampo mafioso sgominato con i tredici arresti del 25 gennaio di due anni e mezzo fa.


Viterbo - La puntata di Mappe criminali

Viterbo – La puntata di Mappe criminali


Ai vertici dell’organizzazione mafia viterbese c’erano il boss albanese 38enne Ismail Rebeshi e il boss Giuseppe Trovato, detto “zio”, 45 anni, d’origine calabrese, di Lamezia Terme in provincia di Catanzaro. Trovato era da anni residente nel capoluogo della Tuscia, dove tra il 2017 e il 18, quando il gruppo ha messo la città a ferro e fuoco in un’escalation di violenza mai vista prima, gestiva tre negozi di compro oro, puntando ad avere l’esclusiva nel settore. Scoraggiando la concorrenza con attentati incendiari, vetture bruciate e intimidazioni.

Inoltre, per la prima volta, emergeva nel panorama criminale viterbese, abituato al massimo a “batterie” che si univano di volta in volta e poi si scioglievano, un’organizzazione in grado invece di agire su più livelli di confronto e pieni di intervento. Dotata anche di un braccio armato per piegare la concorrenza.


Giuseppe Trovato

Giuseppe Trovato


Sullo sfondo, una città che in questi ultimi vent’anni ha subito profonde trasformazioni, con il centro storico che si è svuotato, mentre le periferie si sono estese a macchia d’olio senza che i quartieri, spuntati uno appresso all’altro, entrassero quanto meno in sinergia all’interno di una sola idea di città e di sviluppo edilizio. Questo non solo ha fatto lentamente svanire la vecchia Viterbo, con i suoi viali liberty e razionalisti, ma ha finito pure col marginalizzare intere porzioni di centro storico, trasformandole in vere e proprie piccole periferie metropolitane a ridosso dei quartieri medievali. Con contraddizioni socio-economiche, e mutamenti antropologici notevoli, che la politica intuisce solo a mala pena ma che, nel medio periodo, potrebbero trasformarsi anche in forme, e con soggetti inediti, di conflittualità sociali. Senza poi dimenticare l’ulteriore sfondo sullo sfondo, vale a dire il carcere di Mammagialla, con la presenza del 41-bis, una popolazione carceraria che si è profondamente e radicalmente trasformata nel corso degli ultimi anni e una polizia penitenziaria che da molto tempo sta vivendo sulla propria pelle durissime condizioni di lavoro.


Viterbo - La puntata di Mappe criminali

Viterbo – La puntata di Mappe criminali


“Abbiamo chiesto un consiglio straordinario aperto agli interventi dei cittadini – commentano poi i consiglieri comunali che hanno sottoscritto il documento inviato ad Arena e ad Evangelista -, per portare voci, anche nazionali, che ci impegnano a contattare, per riflettere insieme sui rischi che corre il nostro territorio. Infine perché vogliamo che il dibattito sia il più possibile aperto, pubblico e trasparente. Perché nessuno deve dimenticarsi che appena due anni fa a Viterbo è stata scoperta un’organizzazione mafiosa vera e proprio”. 

Daniele Camilli


Condividi la notizia: