Michele Fiore (Fimmg) durante la vaccinazione anti-Covid
Viterbo – (r.s.) – Dalla campagna di vaccinazione anti-Covid dicono di essere stati esclusi e si sentono presi in giro. Sono i medici di famiglia del Lazio che dopo settimane di tira e molla stando andando verso la rottura con la Regione. “Nel direttivo regionale di giovedì – spiega Michele Fiore, segretario della Fimmg di Viterbo – abbiamo votato e deciso di procedere per uno stato di agitazione”. L’atto che precede lo sciopero è stato dichiarato ieri pomeriggio.
“Vedremo cosa succederà – continua Fiore – e se si riuscirà a ricucire una situazione molto complessa. Con la Regione Lazio la Fimmg (Federazione italiana medici di famiglia, ndr) ha onorato accordi difficili, ma la controparte ha molte manchevolezze”.
Al centro soprattutto la campagna di profilassi contro il Coronavirus. “Non voglio parlare delle pur importanti rivendicazioni economiche e di tanto altro – afferma Fiore -. Voglio parlare del ruolo dei medici di medicina generale nelle vaccinazioni anti-Covid. Pur disponibili, siamo stati emarginati e costretti a un ruolo minimo e miserabile. Ormai la misura è colma e anche noi, responsabili e coscienziosi, siamo arrivati ai ferri corti. O siamo coinvolti nella campagna vaccinale anti-Covid allo stesso modo di quella antinfluenzale o siamo stufi di essere presi in giro”.
Fiore ne è sicuro. “Se ci venisse data la possibilità di essere inseriti nella rete delle prenotazioni, gli hub e gli spoke non li sceglierebbe più un paziente. Sceglierebbero noi e non i costosissimi centri vaccinali. Non abbiamo chiesto di sostituire gli hub, ma di essere considerati elementi necessari e fondamentali della campagna vaccinale e di non essere presi in giro con dosi di vaccino da carità”.
Vaccinazione anti-Covid
Nella Tuscia nel frattempo le somministrazioni stanno volando verso quota 110mila: oltre 2mila 700 quelle fatte nella giornata di ieri. Finora circa 66mila 500 sono stati eseguiti su cittadini anziani (40mila over 80 e 26mila 500 over 70), quasi 17mila su 60-69enni e poco più di 11mila su 50-59enni.
Quella che sta per concludersi è stata la prima settimana di vaccinazioni con il farmaco monodose Johnson & Johnson a Viterbo. Al centro allestito alla Nuova Santa Teresa sulla Tuscanese sono state inoculate tutte le 560 dosi previste. Nella Tuscia gli immunizzati sono 36mila 500.
– D’Amato, assessore regionale: “Consegnato il 97% delle dosi richieste ai medici di base, eccessivo proclamare stato di agitazione”