Milano – “Non avrei mai fatto quello che ho fatto se Carla Fracci non avesse aperto le strade prima di me”. Così in un’intervista al Corriere della sera, Roberto Bolle ricorda Carla Fracci, morta oggi a 84 anni.
“Io più di altri le sono grato. La sua perdita è un grande dolore – ha detto Roberto Bolle -. Io terrorizzato, più ancora che per il mio debutto nel ruolo, per il fatto di dover ballare con l’icona della danza come lei. Avevo un timore reverenziale unito all’agitazione e all’idea di sbagliare qualcosa: non tanto i miei passi, ma piuttosto non tenerla bene, non sostenerla abbastanza…”.
Roberto Bolle
“Sicuramente sapeva benissimo la sua importanza – ha aggiunto il ballerino -. Ma nonostante fosse un mito mi ha aiutato moltissimo, non mi ha messo mai a disagio o in una posizione difficile: mi ha sempre supportato. Negli anni il nostro rapporto si è consolidato sempre più, diventando anche molto affettuoso. Vederla era sempre un piacere; l’ultima volta lo scorso febbraio”.
“Ciò che la contraddistingueva era il carisma. Quella luce in più che hai quando sei sul palcoscenico – ha concluso -. Carla ce l’aveva: una forza, un’energia che altre ballerine altrettanto brave o anche più brave non avevano. Sapeva stare sul palco e come lei pochissime altre al mondo. Inoltre, mi ha sempre colpito come ha gestito sua carriera”.
