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Stupro di gruppo al pub, cassazione il 20 maggio per Licci e Chiricozzi

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Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi

Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi


Viterbo – Stupro di gruppo al pub, il 20 maggio udienza davanti alla corte di cassazione per Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi.

Sono i due ventenni militanti di Casapound che la notte tra l’11 e il 12 aprile 2019 violentarono e filmarono una 38enne viterbese, dopo averla fatta ubriacare, nei locali del circolo del movimento di estrema destra “Old Manners Tavern” di piazza Sallupara. Il video che li ha inchiodati nelle ore successive fu condiviso tramite due chat Whatsapp.

Per i due giovani si tratta dell’ultimo grado di giudizio, dopo che la corte d’appello, lo scorso 10 settembre, ha confermato le condanne a due anni e dieci mesi (Licci) e a tre anni di reclusione (Chiricozzi) per violenza di gruppo inflitte il 15 novembre 2019 dal tribunale di Viterbo con lo sconto di un terzo della pena del rito abbreviato.

La corte d’appello di Roma ha inoltre revocato agli imputati le attenuanti “ai fini civilistici”, col difensore della vittima, avvocato Franco Taurchini, pronto a ricorrere in sede civile per ottenere un equo risarcimento. Al processo la vittima si è costituita parte civile chiedendo 300mila euro di risarcimento.

La novità è rappresentata dal nuovo difensore dell’ex consigliere comunale di Casapound a Vallerano, Francesco Chiricozzi, che ha nominato il noto legale Giosuè Bruno Naso del foro di Roma al posto del predecessore. Naso avrebbe giù predisposto e depositato una memoria per il suo assistito. Licci è assistito dagli avvocati Marco Valerio Mazzatosta e Domenico Gorziglia.


Viterbo - L'arresto di Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi di CasaPound

Viterbo – L’arresto di Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi di CasaPound


Il giorno della sentenza di primo grado, gli imputati si erano impegnati a versare alla vittima altri ventimila euro, da aggiungere ai 40mila euro dati dai loro familiari prima del processo, per arrivare ai 60mila euro disposti dal giudice Elisabetta Massini, ottenendo così il riconoscimento delle attenuanti.

Invece non hanno mai versato alla 37enne quella somma promessa solennemente in sede di processo davanti a un magistrato. Motivo per cui sono venute meno in appello le attenuanti del risarcimento. 

Arrestati pochi giorni dopo la violenza sessuale, il 29 aprile di due anni fa, in seguito alla denuncia della vittima, Chiricozzi e Licci sono rimasti nel carcere di Mammagialla fino a settembre 2019, ottenendo poi i domiciliari rafforzati dal braccialetto elettronico.

Silvana Cortignani


L'avvocato Franco Taurchini

L’avvocato di parte civile Franco Taurchini


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