Roma – Anche in zona bianca, così come in quella gialla e ancor di più nelle arancioni e rosse, ci saranno regole e protocolli da seguire. Niente coprifuoco ma restano l’obbligo di mascherina e distanziamento.
Mascherine all’aperto in città
Il rafforzamento della zona bianca passa definitivamente con un accordo tra governo e regioni. Nei giorni scorsi il presidente del Friuli Venezia-Giulia Massimiliano Fedriga aveva annunciato che i governatori erano al lavoro per trovare proposte sulle regole applicabili alla zona bianca da sottoporre all’esame del governo. Nella giornata di mercoledì 26 maggio è arrivata la conferma: esecutivo e regioni condividono la stessa linea di azione.
La proposta prevede che in zona bianca venga superato il coprifuoco e che si possano anticipare le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa in vigore prevede già la ripresa in un momento successivo.
Restano fermi alcuni punti per scongiurare un possibile aumento dei casi di Coronavirus: obbligo di indossare le mascherine protettive, distanziamento, areazione e sanificazione dei luoghi chiusi.
Dalle cerimonie di matrimonio, passando per parchi tematici, congressi e piscine al chiuso, nessuna serranda, o quasi, dovrebbe restare abbassata per le restrizioni anti-Covid in zona bianca. Rimane il nodo di discoteche e sale da ballo. Si discute sulla possibilità di riaprirle consentendo l’ingresso solamente a chi sarà in possesso del green pass.
Le prime regioni che dovrebbero diventare bianche, secondo quanto stabilito dall’ultimo decreto Covid, saranno Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna e Veneto. Nello specifico, il passaggio per Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna avverrà martedì 1 giugno, mentre Abruzzo, Veneto e Liguria passeranno in zona bianca la settimana successiva, da lunedì 7 giugno. A seguire, la settimana successiva il paese intero.
La corsa verso la quasi normalità entro la fine di giugno è partita, spinta anche dell’arrivo di 8 milioni e mezzo di dosi entro fine maggio, che completeranno la tranche dei 17 milioni previsti per questo mese. Su questo fronte, la nuova proposta dei governatori lanciata al commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, è di “garantire dosi a chi va in vacanza fuori regione per periodi lunghi, almeno dalle tre settimane in su”.
