I carabinieri al pronto soccorso di Belcolle – Foto d’archivio
Capranica – Lite in famiglia rischia di finire nell’ennesimo femminicidio, a processo per tentato omicidio l’aggressore. La vittima fu trovata per strada grondante sangue a causa di cinque ferite da arma da taglio inferte alla schiena e al torace.
E’ stata accolta la richiesta di giudizio immediato della procura per il 58enne che lo scorso 29 gennaio, un venerdì pomeriggio, ha preso a coltellate la compagna di 53 anni in un’abitazione di Capranica sferrandole cinque fendenti.
Imputato un uomo d’origine campana, difeso dagli avvocati Federica Ambrogi e Amedeo Centrone. Vittima una donna di nazionalità polacca, che si è costituita parte civile con l’avvocato Ernestina Portelli.
A distanza di meno di cinque mesi dal gravissimo fatto di sangue, il processo si è aperto ieri davanti al collegio presieduto dal giudice Elisabetta Massini. Titolare del fascicolo il pubblico ministero Chiara Capezzuto.
La pm Chiara Capezzuto
In aula, a debita distanza, erano presenti sia la vittima che l’imputato, tuttora sottoposto a custodia cautelare in carcere e giunto in tribunale scortato dalla polizia penitenziaria.
Il suo arresto fu convalidato in ospedale il giorno successivo, mentre il 3 febbraio si è tenuto per via telematica l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Rita Cialoni che si era riservata sulla misura e ha disposto il carcere. In quell’occasione il 58enne si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La 53enne, che ha riportato tre ferite da arma da taglio alla schiena e due sul torace, si sarebbe difesa. e l’uomo avrebbe riportato delle lievi lesioni a una mano.
Fatto sta che i soccorritori del 118 hanno portato entrambi al pronto soccorso dove il presunto aggressore, giunto in stato di grande agitazione, sarebbe stato medicato e quindi sedato. Il processo servirà a chiarire la dinamica del violentissimo episodio avvenuto verso le 16,30.
Scattato l’allarme, lanciato dai vicini richiamati dalle urla, la donna è stata trovata all’esterno coi vestiti insanguinati, mentre il compagno è stato bloccato dai carabinieri mentre era ancora nella cucina di casa dove sarebbero avvenuti i fatti.
La 53enne, dall’andatura incerta e apparsa molto provata alla prima udienza del processo, fu ricoverata in prognosi riservata e sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza all’ospedale di Belcolle. Si era pensato in un primo momento a un trasferimento al policlinico Gemelli di Roma.
Il processo, dopo l’ammissione delle prove, entrerà nel vivo il 13 ottobre proprio con la testimonianza della vittima, per poi proseguire il 22 dicembre, quando saranno ascoltati tutti i rimanenti testimoni dell’accusa.
Silvana Cortignani
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