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Cashback sospeso dal primo luglio, si divide la maggioranza

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Roma – La maggioranza è divisa sulla questione cashback, dopo la decisione presa ieri durante la cabina di regia con al centro il tema dei licenziamenti di sospendere la misura a partire dal primo luglio. I partiti che sostengono il governo Draghi si sono divisi tra chi sostiene lo stop e chi, invece, lo critica.


Un pos per carte di credito

Un pos per carte di credito


A scagliarsi contro lo stop del cashback è soprattutto il Movimento 5 stelle. “La sospensione del cashback è un errore, l’ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione”, ha twittato il portavoce del M5s al senato e ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli. “Il cashback è un incentivo ai pagamenti elettronici, che sono tracciabili e che quindi limitano l’evasione fiscale – ha commentato su Twitter la portavoce dei 5 stelle alla camera Lucia Azzolina -. Ecco il senso di una misura giusta in cui io continuo a credere. La sua sospensione è un errore e un pessimo messaggio”.

Anche Marco Furfaro della direzione nazionale del Partito democratico difende il flashback. “Il cashback ha costretto esercizi che si facevano pagare a nero a installare il Pos – ha twittato -, contribuendo alla lotta all’evasione. Ha stimolato i consumi: entro il 2025 avrebbe prodotto un gettito fiscale di 9 miliardi (dati Mef). Sospenderlo è un regalo a chi lo detestava per queste ragioni“.

“Dovevano bloccare i #licenziamenti e invece hanno bloccato il cashback – ha commentato invece il segretario nazionale di Sinistra Italiana –. Dovevano ascoltare le organizzazioni sindacali dei lavoratori e finora li hanno ignorati. In sostanza, al di là degli slogan il governo dei migliori ha finora eseguito il diktat di Confindustria”.

Ad applaudire lo stop del cashback è invece Forza Italia. “La sospensione del cashback nel secondo semestre dell’anno è una decisione di buonsenso che farà risparmiare più di mezzo miliardo alle casse dello stato, e il nostro auspicio è che si tratti di uno stop definitivo, perché si tratta di una misura demagogica i cui costi hanno ampiamente superato i benefici – afferma in una nota la presidentessa dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini -. E pensare che il governo Conte lo aveva perfino inserito nel Pnrr nonostante la Banca centrale europea, oltre che le associazioni dei commercianti, avesse espresso critiche molto circostanziate a un provvedimento che ha innescato tra l’altro la corsa di migliaia di furbetti intenti a frazionare lo stesso pagamento in più operazioni per avere diritto al maxi rimborso finale”.

Anche Fratelli d’Italia, che si trova all’opposizione, condivide la decisione di sospendere la misura. “Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica a dire chiaramente da subito che cashback e lotteria degli scontrini sono una idiozia che ci costa 4 miliardi – scrive su Facebook la leader di Fdi Giorgia Meloni -. Un tentativo di controllare gli italiani in cambio di una elemosina. Ora ci è arrivato anche il governo Draghi. I quasi 2 miliardi risparmiati siano ora destinati ad attività e lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure, come avevo chiesto di fare al premier in una lettera inviata il 3 marzo scorso. Come sarebbe dovuto essere in una nazione normale”.


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