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Viterbo – Cestini rifiuti, consegnati 500, posizionati un centinaio. Almeno queste sono le intenzioni dell’amministrazione comunale.
La ditta, come previsto nell’offerta migliorativa dell’appalto ponte per la nettezza urbana, ne ha portati 501, ma come ricordato in consiglio comunale dal dirigente all’Ambiente Eugenio Monaco, non è previsto lo svuotamento. Per cui, solo una parte troverà posto nei quartieri cittadini. Gli altri restano in magazzino, per future sostituzioni. Seppure in alcuni punti del capoluogo siano del tutto assenti e servirebbero.
Il punto è che i costi per la pulizia sono una parte del problema.
“Viterbo ha già un grosso problema con l’indifferenziata – spiega Monaco – più ne mettiamo e più aumenta. È matematico, più sono grandi e più si riempiono. Anche quelli con bocche per i diversi materiali, non ce n’è mai uno che contenga la frazione giusta e alla fine diventa tutto indifferenziato”.
In alcuni punti sono stati posizionati, piazza San Carluccio, piazza delle Erbe, corso Italia. “Ma il problema non varierà – continua Monaco – coma la sovrapproduzione in determinati quartieri.
Con la nuova gara possiamo valutare un ripasso domenicale, limando su qualcos’altro. Come stiamo valutando i passaggi affinché avvengano in orari non di punta, quando ci sono turisti o le scuole all’uscita, per spazzatrice e raccolta cestini”.
Si parla di cestini, nella seduta in cui è stato dato il via libera al piano economico finanziario sui costi della gestione rifiuti. Passato a maggioranza, con l’opposizione contraria.
Approvato emendamento del centrodestra per la raccolta di domenica nelle zone C. Sempre a parità di costi, ovvero riducendo durante la settimana.
Una scelta che ha lasciato perplessi Alvaro Ricci (Pd) e Giacomo Barelli (Forza civica). “Cosa c’entra – si domanda Ricci – con la delibera per il pef (piano economico finanziario), che contiene le spese di due anni fa? Nulla”. La solita storia, non si separa e finisce tutto nell’indifferenziato.
Giuseppe Ferlicca