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“La stampa non è destinata a servire coloro che governano, bensì quelli che sono governati…”

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Viterbo – “La stampa non è destinata a servire coloro che governano, bensì quelli che sono governati”. E’ la sentenza della corte suprema Usa, resa famosa da uno dei grandi film americani sul giornalismo. The Post, diretto da Steven Spielberg, con una strepitosa Meryl Streep e un ottimo Tom Hanks. La contrapposizione era tra la presidenza degli Stati uniti e due giornali: il gigante New York Times e l’allora poco più che locale Washington Post. Formidabile la reazione della stampa americana che pubblicò compattamente i documenti sul  Vietnam che la Casa Bianca intimò di non pubblicare ai due giornali. 


La locandina di The Post, film del 2017 diretto da Steven Spielberg con protagonisti Meryl Streep e Tom Hanks

La locandina di The Post, film del 2017 diretto da Steven Spielberg con protagonisti Meryl Streep e Tom Hanks


Fatte le debite proporzioni, uno a un miliardo, anche a Viterbo serviva che qualcuno dicesse con chiarezza che “il re è nudo”. Serviva che il mood, l’umore, della città, trovasse una via per esprimersi. E come fanno tutti i giornali liberi del mondo, che facciano seriamente il proprio mestiere, abbiamo dato voce alla città. E i cittadini hanno risposto, nella prima giornata le firme sono state più di 3000. Un segno che dovrebbe far riflettere chi governa la città. Soprattutto quella parte che da tempo ha capito che le cose non vanno bene. Che la città è allo sbando. Che la città è fuori controllo.  Non c’è un angolo della città che non dica questo. Ora, finita la tregua dovuta alla pandemia, abbiamo deciso di dire che “il re è nudo”. Torniamo a fare il nostro lavoro con più libertà, ora. Fortunatamente siamo un giornale libero, indipendente economicamente, e non dobbiamo far la reverenza a nessuno. Come troppo spesso accade a giornali e giornalisti, o sedicenti tali, in questo paese. Dove pochi giornali sono retti da editori puri, che devono tutto, come accade a noi, ai loro lettori. Lettori, che per quanto ci riguarda, fortunatamente sono sempre di più. Segno di un feeling che dura da decenni.


– Clicca per votare la petizione: La città allo sbando – Subito alle urne per eleggere una nuova amministrazione a Viterbo


Riprendiamo, quindi, a guardare a uno dei nostri punti di riferimento, il direttore e proprietario della Stampa di Torino, Alfredo Frassati che con una frase icastica ci ha insegnato come si fa questo mestiere e ha dettato le regole per fare un giornale moderno: “In prima pagina un articolo contro il governo, in terza un elzeviro di un professore che nessuno legge, e poi tanti fatti di nera, delitti e processi”. La nostra ricetta è ancora questa. 

E con la petizione, una sorta di endorsement negativo per chi “governa” la città e un vero endorsement, ancora una volta, per la città, abbiamo di nuovo dato voce ai cittadini. Nella migliore tradizione del giornalismo libero anglosassone e di qualche raro caso italiano. Insomma dei giornali che non debbono nulla a nessuno, se non ai propri elettori. E non sono foraggiati più o meno nascostamente da questo o quel politico sfigato o meno, e son costretti a ubbidire al padrone.

Si badi bene: questa volta non è una questione di schieramento politico, si tratta invece di capire che la città, i cittadini non ne possono più. E lo schieramento è tra chi sta con la città e i cittadini e chi è contro. Proprio per questo non abbiamo personalizzato la vicenda. Proprio per questo, crediamo che la parte migliore di destra e sinistra, di maggioranza e minoranza, faranno in modo di dare una nuova amministrazione alla città. Un’amministrazione efficiente, capace, in grado, almeno, di far fronte all’ordinaria amministrazione. Vogliamo volare basso.

Quando chi governa si rivela incapace di gestire il potere, si torna alle urne. Ci pare questo il caso. Va ricordato che Tusciaweb è stato sempre dalla parte della città e dei cittadini, fossero stati sindaci Giancarlo Gabbianelli, Giulio Marini o Leonardo Michelini. Incassando nel tempo due querele finite, ovviamente, nel nulla e una minaccia pubblica di denuncia, finita nel nulla. Ovviamente per la loro inconsistenza, abituati come siamo alla critica politica e non alla diffamazione. Ma spesso il manovratore non accetta d’esser disturbato. Si sa. E va detto che questa è la prima volta che, a ora, non abbiamo riscontrato nessuna voce che si ponga in difesa di questa amministrazione, sinceramente indifendibile. “Era ora che qualcuno si muovesse, grazie a Tusciaweb…”. Il commento che ci è arrivato più spesso. 

Per questo può essere significativo firmare la petizione di Tusciaweb. Un piccolo gesto che può ridare speranza a una città che da troppo tempo è stata abbandonata. Da troppo tempo ha perso ogni speranza. E va sottolineato che chi firma lo fa con nome e cognome e, ci sembra, che si tratti di cittadini che con dignità ci mettono la faccia. 

Carlo Galeotti


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