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Omicidio Arcuri, l’accusa chiede 25 anni per Landolfi

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Ronciglione – (sil.co.) – Venticinque anni. È la pena chiesta dal pubblico ministero Franco Pacifici per Andrea Landolfi, il pugile e operatore sociosanitario romano 32enne imputato di omicidio volontario e omissione di soccorso per la morte di Maria Sestina Arcuri e di lesioni personali aggravate alla nonna Mirella Iezzi.


Andrea Landolfi

Andrea Landolfi


“Non è vero, io amo Sestina”, ha detto Andrea in un lampo, prima di essere zittito, durante il culmine della discussione, rivolgendosi al pm. Un momento di tensione, dopo il quale chiesto di lasciare l’aula.

Per l’accusa il movente del delitto è che la vittima, dopo una serie di litigi sull’argomento, aveva deciso di lasciare il 32enne a causa dell’alcol. In uno dei vocali Whatsapp fatti ascoltare all’udienza del 2 luglio 2020, e fatti riascoltare questa mattina, Sestina dice a Andrea:”Adesso basta, onestamente io una vita così non la voglio…  Hai voglia di bere? Bevi, ma non lo puoi fare con me. Da oggi, anzi dalla notte scorsa, io per la mia strada, tu per la tua, perché tu una ragazza come me non la meriti, non la meriti proprio”. 

Adesso la parola passerà prima all’avvocato di parte civile degli Arcuri, Vincenzo Luccisano, e a quello di nonna Mirella, Gianluca Fontana. Poi ai difensori Daniele Fabrizi e Serena Gasperini, che spiegheranno perchè si sia trattato di una tragica fatalità e Landolfi sia da assolvere. Infine il pm, se lo riterrà opportuno, potrà replicare prima che il tribunale si ritiri per decidere la sentenza.

Per Sestina si sono costituiti parte civile papà Nicola Natale Arcuri, 59 anni; la mamma Caterina Acciardi, 55 anni; i fratelli Domenico e William, di 32 e 23anni.


Andrea Landolfi e Maria Sestina Arcuri

Andrea Landolfi e Maria Sestina Arcuri


Nel frattempo è cambiato il presidente della corte d’assise, con il giudice Gaetano Mautone sostituito dal presidente facente funzione del tribunale Eugenio Turco. A latere sempre il giudice Roberto Colonnello e i sei giurati popolari che hanno seguito tutte le udienze del processo.

Spetterà loro decidere della colpevolezza o innocenza dell’imputato nel giudizio di primo grado. Per le repliche è stata fissata la data del 13 luglio, mentre la camera di consiglio è stata rinviata al19 luglio.

Landolfi è in carcere dal 25 settembre 2019. All’inizio di quest’anno gli sono stati negati i domiciliari in una comunità di recupero. L’8 gennaio, su consiglio della difesa, è saltato il previsto interrogatorio in aula, sostituito il 29 marzo da spontanee dichiarazioni durante le quali l’imputato, come già fatto in passato, ha ribadito la sua innocenza.


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