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Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, sospesi tutti gli indagati

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Cronaca – Detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere presi a manganellate, calci e pugni dagli agenti di polizia penitenziaria. Un filmato esclusivo pubblicato dal quotidiano Domani mostra le immagini di quei drammatici momenti e i 52 secondini indagati per le violenze nel penitenziario sono stati sospesi dal servizio dal ministero della giustizia.


Un frame del video sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere pubblicato da Domani

Un frame del video sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere  pubblicato da Domani


La vicenda risale al 6 aprile 2020. Dopo le denunce di alcuni detenuti del carcere, la procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’indagine per accertare la verità su quanto realmente accaduto quel giorno all’interno dell’istituto penitenziario. Sembrerebbe che il 6 aprile dello scorso anno ci sia una rivolta dei detenuti in seguito alla diffusione della notizia di un caso di positività all’interno dell’istituto. La rivolta sarebbe terminata nella sera stessa, ma secondo la procura il giorno successivo quasi 300 agenti avrebbero pestato per quattro ore molti detenuti del reparto Nilo, e avrebbero commesso anche atti di tortura.

Le drammatiche immagini pubblicate da Domani mostrano le scene dei violenti pestaggi. Detenuti picchiati con manganelli, calci e pugni, costretti in ginocchi con la faccia rivolta verso il muro e le mani sollevate sulla testa. In un altra scena si vedono gli agenti formare dei corridoi umani al centro dei quali passano i detenuto mentre subiscono le percosse. O ancora, sulla scale dove i carcerati subiscono le violenze degli agenti mentre cercano di salire. In un passaggio del video si vede anche un detenuto in carrozzina mentre viene raggiunto con il manganello da un agente.

Per quesa vicenda, i carabinieri lunedì hanno notificato misure cautelari emesse dal Gip, su richiesta della procura, a 52 persone tra ufficiali e sottufficiali della polizia penitenziaria in servizio quel giorno nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. I reati contestati, a vario titolo, sono di tortura, maltrattamenti, depistaggio e falso. Otto sono finiti in carcere e diciotto ai domiciliari. Oggi la ministra della giustizia Marta Cartabia ha sospeso gli indagati.

Il Partito democratico si dice indignato per la vicenda e chiede alla ministra della giustizia Cartabia di riferire in aula sulle violenze della polizia penitenziaria nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. “Queste immagini sono inequivocabili e disgustose – ha commentato su Facebook il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni -. Una vera e propria spedizione punitiva. Decine di uomini in divisa che massacrano di botte uomini indifesi per ore. Che li costringono ad inginocchiarsi, voltarsi verso il muro per non farsi riconoscere e poi manganellarli. Che li costringono a sfilare in mezzo ad un cordone armato per poterli colpire tutti insieme, ma una alla volta. Come fosse uno spettacolo, un rito. Una violenza di branco crudele e ingiustificabile. Una vendetta. Nulla a che vedere con la giustizia”.

Il leader della lega Matteo Salvini, il 28 giugno ha pubblicato un video su Twitter e scritto: “Giovedì sarò a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per portare la solidarietà – mia e di milioni di italiani – a donne e uomini della polizia penitenziaria che lavorano in condizioni difficili e troppo spesso inaccettabili. La Lega sarà sempre dalla parte delle forze dell’ordine”. “Chi sbaglia paga, anche in divisa – ha continuato – ma giù le mani e pieno sostegno alle forze dell’ordine”.



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