Roma – “Il 98,8% dei morti da febbraio non aveva completato il ciclo vaccinale”.A sottolinearlo sono i dati diffusi nel rapporto dell’Istituto superiore di sanità sull’efficacia dei sieri.
I dati, aggiornati al 21 luglio 2021, rivelano che in Italia sono22milioni 129mila 193 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. 423 a partire dal 1 febbraio le persone decedute nonostante l’immunizzazione. Nello stesso periodo sono stati 35mila 776 i decessi da Covid. Il 98,8% dei decessi, quindi, è avvenuto su persone che non avevano completato il ciclo.
L’efficacia della vaccinazione con ciclo incompleto nel prevenire l’infezione è superiore al 70% e superiore all’88% per i vaccinati con ciclo completo. Nel prevenire l’ospedalizzazione l’efficacia sale all’80,8% con ciclo incompleto e al 94,6% con ciclo completo. Nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva è pari all’88,1% con ciclo incompleto e al 97,3% con ciclo completo. Nel prevenire il decesso è del 79% con ciclo incompleto e del 95,8% con ciclo completo.
Vaccino anti Covid
I deceduti nonostante il ciclo vaccinale avevano un’età media di 86,3 anni e in media altre 5 patologie. Nel 52% sono donne, nel 48% uomini.
“I pazienti molto anziani e con numerose patologie – ha spiegato l’Iss – possono avere una ridotta risposta immunitaria e pertanto essere suscettibili all’infezione da Covid e alle sue complicanze pur essendo stati vaccinati”.
Delle 127mila vittime complessive, l’1,2% (1.479 individui) aveva un’età inferiore ai 50 anni, 355 casi al di sotto dei 40 anni. Di loro, 44 persone non avevano malattie preesistenti. Tra i morti al di sotto dei 60 anni con malattie croniche pregresse, quelli in cui è stato riscontrato un maggiore rischio sono l’obesità (30% dei decessi) e il diabete (25% dei decessi).
