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Sindaco lasciato solo dal suo partito e una maggioranza spaccata

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Viterbo – Giovanni Arena, sindaco senza partito. Situazione tutt’altro che azzurra per il primo cittadino, ieri mattina lasciato da solo da Forza Italia.

Si doveva discutere di termalismo, ma FI ha disertato in massa. Con l’assenza contemporanea di Vittorio Galati (Lega), 16 consiglieri più Arena sono stati troppo pochi per dare avvio ai lavori.

Seduta saltata e riprogrammata per giovedì. Prudenzialmente anche il giorno successivo, in seconda convocazione, modalità che richiede un numero legale più basso.

Tra i partiti in maggioranza c’è fibrillazione. La Lega ha esternato la propria contrarietà, sia per l’astensione in seconda commissione di FdI e Fondazione sull’assestamento di bilancio, sia sulla buca data agli alleati da Forza Italia.

L’aria che si respira non è delle migliori, c’è chi ipotizza come il sindaco Arena sia di fatto stato sfiduciato dal suo stesso partito, lasciandolo solo in consiglio comunale.


Giovanni Arena

Giovanni Arena


Ma a pesare sono i rapporti piuttosto tesi, tra i vari gruppi del centrodestra.

Forza Italia troppo invadente, decide il bello e il cattivo tempo a palazzo dei Priori. Manco fosse la principale forza della coalizione, è la principale lamentela che circola a piazza del Plebiscito. E quando arriva il momento di chiarire, non si presenta agli incontri e come si è visto, neppure in consiglio comunale.

Quattro consiglieri non possono portare avanti un’amministrazione, è il senso. Se almeno la macchina corresse spedita, ci sarebbe poco da discutere. Invece la situazione è ben diversa e al contrario, c’è molto di cui lamentarsi.

Lavoro di squadra questo sconosciuto, lamenta qualcuno in maggioranza. E FI a volte ragiona come se il comune fosse retto da un monocolore. Se a questo si aggiunge l’alleanza degli azzurri col Pd in provincia, vista poco di buon occhio soprattutto da Fratelli d’Italia, il quadro è completo.

Fin qui i si dice, le frasi sussurrate. Rimanendo a quanto accaduto, alla Lega che bacchetta gli alleati, si affianca Fratelli d’Italia.

“Con Fondazione – ricorda il capogruppo FdI Luigi Maria Buzzi – ci siamo astenuti in commissione, ma non avremmo mai fatto mancare il numero legale. Senso di responsabilità e comunque d’appartenenza alla maggioranza non ci avrebbero consentito di comportarci così. Noi abbiamo sollevato ragioni tecniche legittime in commissione, ma loro? Avevano problemi sul punto in discussione in consiglio? Non si sa”. Perché non c’erano. Con un’aggravante. “Esprimono anche il sindaco”, taglia corto Buzzi riferito sempre a Forza Italia.

Visione totalmente diversa da Giulio Marini, capogruppo FI in comune. “Una situazione accidentale – osserva Marini – oggi è capitato a noi, domani può succedere ad altri”.

Casualità difficile da comprendere. Anche se Marini ammette che un chiarimento politico è necessario.

“Le valutazioni politiche vanno fatte, sulle condizioni dell’amministrazione – spiega ancora Marini – ma è cosa diversa da quanto accaduto in consiglio comunale. Sono due cose separate”.

Saranno anche due momenti distinti, ma non a caso, le prossime sedute avverranno anche in seconda convocazione. Un modo per tutelarsi da altri eventuali scherzetti, leggi assenze.

“L’avrei fatto anche io – osserva Marini – quando ci sono provvedimenti di una certa importanza da discutere, le sedute vanno convocate in prima e seconda”.

Intanto il partito ieri ha lasciato il sindaco da solo. Questo è un fatto. “Non è accaduto niente di eccezionale – taglia corto Marini – non ha nulla da temere, Arena”. Una rassicurazione che somiglia molto al più famoso: “Letta stai sereno…”.

Giuseppe Ferlicca


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