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Assoluzione di Andrea Landolfi, prorogate le indagini su nonna Mirella Iezzi

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Andrea Landolfi con la nonna Mirella Iezzi - Nel riquadro: Maria Sestina Arcuri

Andrea Landolfi con la nonna Mirella Iezzi – Nel riquadro: Maria Sestina Arcuri


Ronciglione – (sil.co.) – Morte di Maria Sestina Arcuri, okay alla proroga di sei mesi delle indagini sulla nonna.

La vicenda non si chiude con l’assoluzione di Andrea Landolfi. In attesa delle motivazioni della sentenza di primo grado per l’appello, infatti, è arrivato il via libera alla richiesta di proroga di sei mesi delle indagini sulla nonna 82enne dell’imputato.

Una proroga chiesta dopo oltre un anno e mezzo da quello che per la procura è stato un femminicidio, lo scorso autunno, dal pm Franco Pacifici, contro cui ha fatto opposizione il difensore Gianluca Fontana durante l’udienza fissata davanti al gip il 13 maggio.

Non essendo chiusa l’inchiesta ed essendo indagata in procedimento connesso, Mirella Iezzi, su carta, non avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere durante il processo al nipote. Se non che l’interrogatorio previsto per il 25 novembre è saltato, con l’accordo delle parti, e, nonostante l’82enne volesse fornire in aula la sua versione, sono stati acquisiti i verbali delle sue dichiarazioni.

A distanza di mesi da quella richiesta di proroga del pm, il giudice per le indagini preliminari Giacomo Autizi, ha sciolto a giugno la riserva del 13 maggio, rigettando l’opposizione della difesa, quando il processo a Landolfi era ormai giunto alle ultime battute. Andrea nel frattempo è stato assolto perché il fatto, l’omicidio volontario di Sestina ipotizzato dalla procura, non sussiste. 

Adesso l’ultima parola sulla nonna spetta al pm Franco Pacifici, che per il nipote ha chiesto una condanna a 25 anni per omicidio volontario, omissione di soccorso e lesioni all’anziana (l’unico reato per cui è stato condannato, a una pena di 4 anni).

Pacifici ha ancora tempo fino alla fine dell’anno, quando scadrà la proroga di sei mesi, per decidere se chiedere l’archiviazione o il rinvio a giudizio di Mirella Iezzi che, secondo la procura, avrebbe mentito per difendere il nipote, negando deliberatamente l’omicidio di cui sarebbe stata testimone oculare.

L’anziana è indagata dalla procura di Viterbo per omissione di soccorso, false dichiarazioni al pm e abbandono di incapace.


Giallo di Ronciglione - L'avvocato della nonna, Gianluca Fontana

Tribunale di Viterbo – L’avvocato della nonna, Gianluca Fontana


Il nipote, pugile e operatore sociosanitario romano di 32 anni, è rimasto in carcere per un anno e dieci mesi con l’accusa di avere ucciso la fidanzata lanciandola durante una lite (perché lei se sarebbe voluta andare la notte stessa a dormire in un B&b in seguito a una scenata di gelosia) dalla cima delle scale dell’abitazione della nonna, in via Papirio Serangeli a Ronciglione, la notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019. 

La coppia, che stava insieme da tre mesi, stava trascorrendo nella Tuscia il primo weekend di febbraio di due anni fa assieme al figlioletto di Landolfi. Sestina, parrucchiera 26enne d’origine calabrese (Nocara, in provincia di Cosenza), era giunta a Roma circa un anno prima, trovando un impiego in un grosso salone della capitale. Andrea, oltre a praticare il pugilato sulle orme del nonno, un boxer molto noto della capitale,  faceva il badante a un giovane autistico, i cui familiari avrebbero molto apprezzato il suo operato. 

In sospeso la nonna. Nel frattempo ci sono da aspettare anche le motivazioni della sentenza d’assoluzione in primo grado dello scorso 19 luglio, per le quali la corte d’assise si è presa 90 giorni di tempo. Poi si aprirà la strada agli altri due gradi di giudizio. Per presentare appello, dopo l’uscita delle motivazioni che dovrebbero arrivare attorno a metà-fine ottobre, sono previsti 45 giorni di tempo, dopo di che bisognerà aspettare che venga fissata l’udienza del processo di secondo grado, per celebrare la quale potrebbero passare diversi mesi. Infine potrebbe dover dire la sua anche la corte di cassazione. 


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