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Autovelox “sospettati” di violazione della privacy

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Viterbo – (sil.co.) – Autovelox “sospettati” di violazione della privacy. Sarebbero posizionati sulle strade della provincia, nel territorio del comune di Soriano nel Cimino. A differenza di quanto previsto dalla normativa, scatterebbero foto frontali e riprenderebbero, oltre alla targa, anche le persone alla guida e i passeggeri al loro fianco. Impossibile, per i furbetti, dire che alla guida c’era la nonna ottuagenaria ancora patentata. Ma la privacy è a rischio. 

La legge prevede infatti che dalla foto debba emergere con chiarezza solo la targa dell’auto. Spetta poi al proprietario della vettura, una volta raggiunto dalla contravvenzione, dichiarare chi c’era alla guida del veicolo, per la decurtazione dei punti dalla patente, fornendo i dati del conducente nel caso non fosse lui l’autista al momento dell’infrazione.

Se al momento del pagamento della contravvenzione i dati del conducente non vengono forniti dal proprietario del veicolo, i punti non vengono decurtati, ma successivamente si viene invitati a pagare altri circa 300 euro per l’omissione.


Viterbo - Il palazzo della prefettura

Viterbo – Il palazzo della prefettura


Gli autovelox “sospettati”, invece, scatterebbero foto “frontali” che riprendono anche il conducente. Poi, qualora risulti ad esempio essere una donna alla guida e l’intestatario abbia invece indicato come conducente un uomo, o viceversa, lo stesso intestatario del veicolo verrebbe raggiunto da una lettera al suo indirizzo di residenza.

Una missiva in cui gli verrebbe comunicato che il “genere” indicato non corrisponde a quello della persona immortalata dall’autovelox, per cui l’indicazione dell’identità è nulla e dovrà quindi pagare il sovrappiù di circa 300 euro previsto per chi non fornisce i dati di chi ha commesso l’infrazione.

Con i relativi danni non solo per il portafoglio ma anche per la privacy, qualora l’arcano venisse scoperto da mogli e mariti sospettosi. E il rischio, seppure remoto, di risvolti giudiziari, qualora fossero ravvisabili reati nell’avere fornito, magari in buona fede, informazioni non corrispondenti al vero contestualmente al pagamento della multa per l’infrazione del codice della strada.

Fatto sta che in molti, per tutelare le tasche e nel caso anche la fedina penale, avrebbero già presentato ricorso in prefettura e sarebbero in attesa di una risposta. Come detto, sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti sarebbero finiti gli autovelox posizionati nel territorio del comune di Soriano nel Cimino.

Dopo diverse segnalazioni da parte degli utenti la procura avrebbe aperto un fascicolo, disponendo ulteriori accertamenti, che sarebbero attualmente in corso, per verificare se sussistano o meno delle irregolarità nella gestione delle temute macchinette.

In tal caso, al di là degli eventuali profili penali sul fronte per l’appunto della violazione della privacy, potrebbe intervenire il prefetto, ovvero l’autorità competente a prendere provvedimenti pratici, tipo la sospensione del servizio, come è già accaduto in altri comuni del Viterbese dove sono state riscontrate irregolarità.


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