Giuseppe Conte e Olivia Paladino
Viterbo – Shawn John Shadow, il fratellastro residente nel Viterbese di Olivia Paladino quindi cognato dell’ex premier Giuseppe Conte, batte cassa per ottenere dalla famiglia la bella somma di 12 milioni e mezzo di euro. Pronto a portare in tribunale le sorelle che non vorrebbero liquidare la sua quota societaria dopo che è rimasto disoccupato.
Di lui si era parlato a fine gennaio, quando circolò voce che il cognato e la cognata di Conte fossero tra i nove dipendenti del gruppo dei Paladino cui era stato concesso il beneficio della cassa integrazione Covid nonostante risultassero tra i proprietari. “Non ha beneficiato di alcun privilegio, anzi vive la sua vita insieme alla moglie, in assoluta semplicità”, dissero allora i suoi legali, gli avvocati viterbesi Angelo Di Silvio e Luigi Todaro.
– Cassa integrazione Covid: “Il cognato del premier non ha beneficiato di alcun privilegio”
“Shadow – spiegarono – ha avviato, attraverso il nostro apporto professionale, l’iter per uscire, nel miglior modo possibile, dal comparto societario di cui detiene il 5% del capitale sociale della società capogruppo, ed ottenere così ciò che gli spetta, per godere della vita del rango che gli appartiene, e che non hai mai vissuto”.
Fatti i conti, ne avrebbe ben donde. Secondo una perizia di parte messa sul tavolo della mediazione da Todaro e Di Silvio, infatti, quel 5% della capogruppo del consistente impero immobiliare, che si chiama Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio ed è una srl,varrebbe 12,5 milioni di euro.
Con quella valutazione peraltro le quote di Cristiana e della fidanzata di Conte varrebbero più di 118 milioni di euro ciascuna.
Angelo Di Silvio
Shadow, che ha 52 anni, è il fratellastro della compagna dell’attuale leader pentastellato Olivia Paladino (41 anni) e della sorella Cristiana Paladino (47 anni). Per l’esattezza è figlio dello scrittore e regista inglese John Shadow e dell’attrice e cantante svedese Ewa Aulin. Quest’ultima, dal 1874, è compagna di Cesare Paladino, che lo ha cresciuto come un figlio, dal quale la madre ha poi avuto le due figlie femmine.
A distanza di sei mesi la trattativa sarebbe ferma al palo. Risalirebbe allo scorso 15 giugno l’ultima volta che i tre fratelli Paladino – Olivia, Cristiana e Shawn John – hanno avuto un contatto formale per cercare di trovare una soluzione alla divisione fra fratelli del gruppo fondato dal padre, Cesare Paladino, il cui fiore all’occhiello è l’Hotel Plaza di Roma. Ma per l’appunto sarebbe finita con un nulla di fatto che potrebbe essere foriero di ulteriori sviluppi a suon di carte bollare.
“Da mesi – ricordano Todaro e Di Silvio – il nostro assistito è stato messo in cassa integrazione Covid dalla società del gruppo di cui era dipendente a tempo indeterminato con uno stipendio certo non faraonico, di 3mila euro mensili, e la Cig non gli è nemmeno stata pagata regolarmente. Da mesi riceve buste paga con l’importo, ma non ha visto accreditato un solo euro sul suo conto. Non gli è rimasto che dare le dimissioni volontarie dalla Immobiliare Roma Splendido e di fare la domanda di Naspi per cercare di avere almeno la disoccupazione”.
Per la famiglia al massimo si può cercare un compratore della quota e in tempi difficili come questi non ci sarebbe da attendersi più che qualche centinaio di migliaia di euro di realizzo. Non concordano, ovviamente, Shawn John Shadow e i suoi legali.
“Teniamo a precisare – proseguono i legali – che il nostro assistito non è un frequentatore di salotti, non ha rapporti strategici ad alto livello, e, paradossalmente, sino ad oggi, del noto impero immobiliare riconducibile a Cesare Paladino, non ha di certo ottenuto nulla di ciò che gli spetta. Al contrario”.
“Dal grande impero immobiliare – ricordano – dovrà difendersi anche in seno al procedimento penale di cui è stato notiziato avanti alla procura della repubblica di Roma RGNR 34401/20, per reati di natura tributaria, nella sua qualità di amministratore unico della società Immobiliare di Roma Splendido di Shawn Jhon Shadow & C sas, fino alla data delle sue dimissioni avvenute nel 2017, successivamente trasformata in società di capitali. Per quel che invece attiene alla sua carica di amministratore unico delle società Agricola Andromeda S.r.l. e Colle Rao S.r.l., il recesso è avvenuto ed accettato nel mese di febbraio 2020”.
Silvana Cortignani

