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Commerciante ucciso in centro, processo bis per l’omicida di Norveo Fedeli

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Viterbo – Commerciante ucciso in centro da un 23enne americano, è stato fissato a dopo la pausa estiva il processo d’appello a Michael Aaron Pang.

E’ il grafico pubblicitario, d’origine sudcoreana ma cresciuto in Kansas, condannato lo scorso 14 dicembre a 25 anni e mezzo di reclusione in primo grado per l’omicidio a scopo di rapina di Norveo Fedeli, massacrato a colpi di sgabello nella sua boutique di via San Luca all’età di 74 anni, all’ora di pranzo del 3 maggio 2019.

Pang, a Mammagialla da due anni e due mesi, comparirà il prossimo 16 settembre davanti ai giudici di secondo grado per chiedere che che venga meno l’aggravante della rapina.


Omicidio Fedeli - I rilievi della scientifica nel negozio di via San Luca

Omicidio Fedeli – I rilievi della scientifica nel negozio di via San Luca


Nonostante abbia confessato il delitto subito dopo la cattura, avvenuta il giorno successivo in un b&b di Capodimonte, sul lago di Bolsena, il 23 enne ha infatti sempre negato che il movente sia stato la rapina, come sostenuto dall’accusa e come confermato sette mesi fa dal verdetto della corte d’assise di Viterbo.

Pang, che è scappato dal negozio con una busta di vestiti per circa 600 euro, inquadrato dalle telecamere della videosorveglianza, secondo l’avvocato Remigio Sicilia ha agito per legittima difesa.

Fedeli, per la difesa, lo avrebbe aggredito in quanto spazientito dal fatto che, per la terza volta in tre giorni, Pang aveva provato a pagare gli abiti (fatti mettere da parte) con la carta senza riuscirci. 


Fausto Barili

L’avvocato di parte civile Fausto Barili coi familiari


Per il pm Eliana Dolce (che ha chiesto l’ergastolo con l’aggravante della crudeltà) e per l’avvocato Fausto Barili, che assiste i familiari di Fedeli (tra cui la vedova,i figli e i nipoti dell’anziano), il 23enne, lasciato senza soldi dai genitori per farlo rientrare negli Stati Uniti, sarebbe andato nel negozio con l’intenzione di portarsi via i vestiti, con le buone o con le cattive, come poi è effettivamente avvenuto. 

Il padre, in particolare, avrebbe voluto che il figlio tornasse in America, dopo aver scoperto della relazione con una donna d’origine tedesca conosciuta su Facebook più grande di lui (addirittura una 47enne, come lo stesso omicida avrebbe scoperto solo dopo l’arresto) già madre di una bambina. E dopo avere saputo che il figlio pagava 500 euro al mese di affitto a un kebabbaro pachistano di 58 anni per diventarne socio nella gestione del locale. 

La donna, salita agli onori della cronaca come la “dama bionda”, non si è presentata a testimoniare. Caratterizzata da molte contraddizioni e non ricordo invece la deposizione del pachistano, lo stesso che ha detto agli investigatori che Pang gli aveva confidato che il padre ad aprile gli aveva tagliato i fondi e che doveva vendersi pure il telefono e la play station per rimediare i soldi per il biglietto aereo per tornare negli Stati Uniti. 

Un delitto che ha scosso profondamente il capoluogo dove Fedeli era stimato e conosciuto da tutti. Nei primi anni ’70 la sua storica boutique, che Norveo ha aperto nel 1975 e gestito personalmente per 44 anni fino alla tragica morte, era l’unica a vendere i jeans di marca Levi’s.

La sera del 3 settembre 2019, durante l’ultimo trasporto prima del Covid della Macchina di Santa Rosa, i facchini dedicarono a Norveo Fedeli (oltre che a Franco Zeffirelli) la girata di piazza del Teatro.

“Vicini al dolore della famiglia Fedeli”, si legge invece sullo striscione dei tifosi della Viterbese apparso sugli spalti dello stadio Enrico Rocchi durante il primo tempo del match Viterbese-Monza dell’8 maggio 2019 valido per la Coppa Italia. 

La sera del lutto cittadino, lunedì 6 maggio di due anni fa, nel giorno del lutto cittadino, migliaia di persone sono scese in piazza a Viterbo per ricordare Fedeli in un corteo silenzioso, illuminato dalle fiaccole, che ha attraversato le vie del centro storico del capoluogo.

In tanti anche ai funerali, celebrati nella basilica di San Francesco. Pieno di mazzi di fiori il marciapiede davanti al negozio, sul cancello una rosa e un cuore di peluche con la scritta “Ti amo”.

Silvana Cortignani


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