Antonio Biagioli
Viterbo – “Vanno creati dei percorsi su diritti, contratti e mondo del lavoro per i braccianti agricoli. Per fare in modo che siano perfettamente coscienti dei loro diritti e proseguire in questo modo la battaglia contro sfruttamento, lavoro nero e caporalato”. E’ la proposta avanzata dal segretario generale della Uila, Antonio Biagioli, durante il tavolo istituzionale dedicato alle problematiche del lavoro agricolo nella Tuscia. Un incontro convocato dalla prefettura per la tarda mattinata a palazzo del governo, piazza del Plebiscito, Viterbo.
Nel corso della riunione si è discusso in particolar modo di contratti, lavoro nero, caporalato e sicurezza sul posto di lavoro. Presenti, e appresentanti prefettura, forze dell’ordine, sindacati, ispettorato del lavoro, Asl e Inps.
Viterbo – Sara De Luca
“Un altro dato che è emerso – spiega invece la segretaria della Fai Cisl Viterbo, Sara De Luca – riguarda le aziende del territorio cittadino viterbese. Sono aziende sane che fanno buona agricoltura. Aspetto ampiamente confermato dalle forze dell’ordine presenti che, nonostante i controlli effettuati, nel corso dell’anno non hanno evidenziato violazioni di legge in merito. Sparare nel mucchio, puntare il dito contro le aziende agricole e farlo a prescindere rappresenta un danno non solo per le aziende, ma anche per i lavoratori e il territorio“.
Viterbo – L’incontro di oggi al palazzo del governo
“L’incontro di oggi – ha concluso infine Biagioli – rappresenta un momento importante per mettere a sistema le difficoltà del mondo agricolo. Individuare il lavoro nero non è semplice, e a volte questo succede per paura stessa da parte dei lavoratori che temo di andare incontro a tutta una serie di conseguenze. Per questo vanno creare dei percorsi su diritti, contratti e caporalato. Per far capire fino in fondo che è fondamentale avere fiducia nelle istituzioni e nei sindacati. Fermo restando che l’agricoltura del territorio viterbese è un’agricoltura sana, come hanno più volte sottolineato le forze dell’ordine presenti al tavolo chiedendo anche ai sindacati se avevano ulteriori elementi senza risposta alcuna da parte delle organizzazioni che hanno partecipato all’incontro”.
Daniele Camilli


