Viterbo – Dieci lavoratori in nero e 120 irregolari per 835mila euro di compensi mai pagati.
La guardia di finanza di Viterbo, all’esito di specifiche attività di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali perpetrate, in particolare, nel settore del commercio al dettaglio di carburanti per autotrazione, ha eseguito una complessa attività investigativa a carico di un gruppo di aziende facente capo ad un noto imprenditore di origine campana.
“Con l’imprescindibile contributo dei funzionari dell’ispettorato territoriale del lavoro di Viterbo – si legge nella nota della guardia di finanza – nel corso del controllo le fiamme gialle hanno focalizzato la propria attenzione su alcuni elementi che, a prima vista, parevano attestare una diffusa inosservanza delle disposizioni legislative che regolano il mercato del lavoro e la tutela dei lavoratori in genere.
In tale contesto, grazie all’iniziativa della procura della repubblica di Viterbo, le indagini amministrative dei finanzieri si sono incrociate con quelle in corso, sotto l’egida del citato ufficio giudiziario, da parte della squadra mobile della questura di Viterbo, relativamente a condotte criminali del tutto simili, commesse nel tempo dal medesimo gruppo imprenditoriale”.
Si tratta dell’attività investigativa che, alcune da alcune settimane, ha portato all’esecuzione di due misure cautelari a carattere personale, nei confronti di altrettanti responsabili delle medesime imprese, per delitti connessi al massivo sfruttamento di lavoratori di diversa etnia, impiegati presso i distributori stradali in diverse località del centro Italia.
In questi giorni, gli uomini della compagnia della guardia di finanza di Viterbo, si chiarisce nella nota, “stanno invece procedendo alla notifica dei relativi provvedimenti di carattere amministrativo, ulteriori a quelli già eseguiti in sede penale, a carico di sei società tra loro collegate, facenti capo allo stesso imprenditore campano e suoi familiari, ricostruendo un illecito profitto pari a 835.235 euro corrispondente ai compensi che sarebbero spettati, ma non sono mai stati erogati, a beneficio dei lavoratori per le prestazioni che avevano svolto.
Le violazioni accertate in materia di lavoro, derivanti dall’utilizzazione di 10 lavoratori in nero e 110 lavoratori irregolari, hanno prodotto la segnalazione agli uffici accertatori competenti di contributi previdenziali ed assistenziali non versati per circa 139mila euro e sanzioni applicabili pari a circa 350mila euro”.
L’operazione, ha anche consentito di individuare, in stretta sinergia e collaborazione con l’Inps, tra quegli stessi lavoratori irregolarmente impiegati, 7 soggetti che avrebbero percepito illegittimamente il reddito di cittadinanza, tutti denunciati all’autorità giudiziaria competente.
La trasversale attività criminosa svelata e disarticolata dall’azione congiunta della procura della repubblica di Viterbo, dalla squadra mobile e dalla compagnia della guardia di finanza di Viterbo, oltre a consentire un indebito risparmio fiscale e contributivo in danno dell’erario, avrebbe permesso “il collocamento di beni sul mercato a prezzi estremamente vantaggiosi, a discapito delle imprese concorrenti operanti nel pieno rispetto della normativa fiscale e giuslavoristica, con estremo nocumento alle regole poste a tutela della concorrenza e del mercato”.
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Video: La conferenza stampa in procura