Scuola – Una classe
Parigi – Da settembre tutti in classe e, se ci sarà un positivo al Covid-19 tra gli alunni delle scuole superiori e delle medie, finirà in didattica a distanza solamente chi non è vaccinato. Gli immunizzati potranno invece restare sui banchi.
È la misura annunciata a radio France Info dal ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer, il quale ha precisato che la norma non riguarda le materne e le elementari, che dovranno quindi chiudere per 7 giorni al primo caso di Covid come già avveniva nell’anno scolastico 2020-21.
Protestano però i sindacati: pur essendo favorevoli alla vaccinazione di massa, temono “grossi problemi organizzativi”. Ad esempio, Sophie Vénétitay, segretaria generale del Snes-Fsu, primo sindacato della scuola secondaria, solleva con l’Afp il tema del numero di alunni effettivamente vaccinati, dato che per fascia d’età i giovanissimi sono ancora i meno immunizzati. E soprattutto, si chiede Vénétitay, cosa accadrà “agli alunni di prima media che hanno meno di 12 anni, e quindi ancora fuori dai piani vaccinali”.
Il ministro Blanquer ha anche escluso, per il momento, il ricorso alla vaccinazione obbligatoria per gli insegnanti: “A questo punto, non ci sembra indispensabile. La percentuale dei professori vaccinati è molto ampia, credo che abbia superato l’80%. L’obbligo vaccinale è solo l’ultima risorsa”.
