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Mensa scolastica – Cucina – Foto di repertorio
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Viterbo – Mense scolastiche, pasta scotta passando dai contenitori grandi a quelli monoporzione, pronti per l’uso. Le misure anticovid hanno portato maggiore sicurezza nelle mense scolastiche e un effetto indesiderato. Primo che tendeva a scuocersi.
Segnalato a suo tempo dai genitori in alcune scuole, con la ditta impegnata a risolverlo. È emerso ieri mattina in quarta commissione. Riunione richiesta da Gianmaria Santucci (Fondazione) per fare il punto dopo le notizie sull’inchiesta che ha coinvolto la Ep a Udine, ma non a Viterbo.
Nel capoluogo della Tuscia, ascoltando la commissione mense, genitori e l’impresa preposta ai controlli, grossi problemi non sembrano essercene. Eccetto la cottura.
“Prima il cibo era trasportato in contenitori pluriporzione e poi sporzionati in piatti, posate e bicchieri lavabili direttamente sul posto – ha spiegato Chiara Tosini, tecnologa alimentare, responsabile dei controlli per la Multiline, società preposta alle verifiche a scuola e nel centro cottura – per il Covid, viene messa direttamente in contenitori dove poi si mangia. Sono stati scelti quelli utilizzati negli ospedali.
Da settembre a novembre è stato sperimentato il nuovo sistema, rilevando la criticità della pasta che scuoceva”.
Sempre per la pandemia, si è passati a posate e bicchieri monouso, sostituendo alla frutta, preparati.
Dall’incontro non sono emerse difficoltà particolari nel servizio, solo un’altra segnalazione, tacchino servito come secondo anziché da affettato. Poi risolto.
“Mai grossi problemi – osserva il dirigente comunale Luigi Celestini – casi non conformi sono stati limitati, si è provveduto a sanzione o sono stati motivati. Con qualità del servizio e cibi forniti, tracciabilità, nessuna difficoltà”.
Dalla Multiline fanno notare come la Ep, se sollecitata, risponde positivamente. Non sempre accade, anzi.
Nel centro di cottura la responsabile delle visite arriva quotidianamente a orari diversi. Visite a sorpresa, così come non viene divulgato il calendario delle presenze a scuola, dove è possibile assaggiare i cibi e verificare il gradimento, ovvero quanto cibo rimane nel piatto. Come ricorda la rappresentante dei genitori Sabatini, nella commissione mense.
“Le visite non hanno preavviso – osserva Sabatini – vogliamo anche capire come i bambini condividono il pasto. Adesso, essendo in classe le dinamiche sono cambiate.
Quello della pasta scotta era un punto delicato, difficile calcolare il momento esatto in cui toglierla dal fuoco”.
Ci sono i genitori, i tecnici preposti al controllo, ma Sergio Insogna (Fondazione) propone di aggiungere due posti a mensa, reinserendo nella commissione controllo due consiglieri comunali, mentre il suo capogruppo Gianmaria Santucci punta a tornare a gara, non per il prossimo anno scolastico, ma almeno per il successivo. Una variazione al menù rispetto a quanto anticipato dal sindaco Arena, che aveva parlato di proroghe.
Giuseppe Ferlicca
