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“Mio figlio bloccato a Malta e ricoverato con il Covid”

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Malta – (e.c.) – “Mio figlio bloccato a Malta e ricoverato con il Covid”.


Malta - St. George's Park Hotel

Malta – St. George’s Park Hotel


A raccontare l’odissea di Alessandro, alunno del Ruffini, e di altri studenti viterbesi è la mamma, Giulia Rapino. I ragazzi, a Malta per una vacanza studio e risultati tutti positivi al Covid, stanno tentando in tutti i modi di rientrare in Italia. Finora senza successo.

“Mio figlio e gli altri ragazzi di Viterbo  – racconta Giulia Rapino – sono risultati positivi dopo aver fatto un tampone rapido eseguito il 14 luglio. Loro erano partiti l’8, ma il caos era già scoppiato all’interno del college il 7. A noi non c’era stato detto nulla. E’ il 9 che siamo venuti a conoscenza che c’erano dei positivi all’interno del college. Avrebbero dovuto fare due settimane lì per un corso di lingua. Malta ha chiuso queste scuole.

All’inizio – spiega – l’agenzia ci aveva detto che avrebbero cercato di tenerli comunque per due settimane, mi sembrava molto strano. La domenica hanno cambiato idea e hanno deciso di farli rientrare in Italia il prima possibile solo che non c’erano i voli. Era difficile collocare 250 ragazzi da tutta Italia negli aerei. Hanno trovato un charter privato per giovedì. Loro hanno fatto il tampone mercoledì e in sei sono risultati positivi. Altri quattro sono stati accertati successivamente. Hanno fatto rientrare solo i negativi anche se erano stati in contatto con i contagiati. Tant’è che so che molti dei rientrati sono in realtà positivi”.

Un tunnel da cui è difficile trovare una via d’uscita. Ora sembra che la Farnesina si stia muovendo ma i genitori dei ragazzi hanno perso la fiducia.

“Sembrerebbe che la Farnesina stia facendo qualcosa, ma dopo la batosta che abbiamo preso domenica ormai abbiamo capito che possono dire una cosa e farne un’altra – dice la madre di Alessandro -. Domenica la nostra agenzia ha ricevuto un’email dalle autorità maltesi nella quale c’erano tutte le informazioni del volo che avevano organizzato, i ragazzi hanno preparato tutti i bagagli e domenica sera hanno annullato il tutto. Oggi (ieri, ndr) l’ambasciata italiana ci ha scritto finalmente un’email dettagliata nella quale si riporta che stanno organizzando un volo solo per i positivi anche se non è facile. Ci hanno riferito anche a voce che ci sono problemi per gli spostamenti, come andare dal college fino all’aereo e poi da Fiumicino fino alle varie abitazioni. Ci hanno detto che sono circa 300 gli italiani che si trovano in questo momento a Malta in quarantena”.

Per i ragazzi rimasti bloccati al St. George’s Park Hotel c’è una ragazza dell’agenzia – non è né un’infermiera né un medico, è lì a titolo del tutto volontario – che è a disposizione degli studenti. “I ragazzi  – spiega Giulia Rapino – devono stare chiusi nelle loro camere, non hanno nulla, nemmeno una tv che, sicuramente non è un bene di prima necessità ma per dei ragazzi di 15, 16 o 17 anni può essere utile. In più hanno la spazzatura che si accumula”.

Situazione peggiore per altri ragazzi che invece sono bloccati in appartamento e non hanno nessuno che si possa occupare di loro.

Alessandro ora non si trova più in albergo ma in ospedale, hanno dovuto ricoverarlo perché disidratato. “Erano quattro giorni che stava male – racconta la madre -, aveva il vomito e alla fine hanno deciso di chiamare l’ambulanza. Vedremo poi se potrà rientrare in college oppure se lo tratterranno là. Lui è quello che sta un po’ peggio del gruppo, gli altri sono tutti asintomatici. Solo che sono tutti provati psicologicamente. Mio figlio era molto abbattuto, ha fatto un grande cambiamento in qualche giorno. All’inizio reggeva bene ma sia lui, che comunque sta poco bene, che gli altri ragazzi iniziano a sentire la stanchezza psicologica“.

L’ultima battaglia è stata quella contro il test molecolare che pare abbiano vinto i genitori. In caso di test molecolare la quarantena vera e propria sarebbe iniziata dopo il risultato di quest’ultimo e non più dall’antigenico. Il che avrebbe significato ancora attesa.

“Ora aspettiamo questo volo ma, dopo quello che ci hanno fatto domenica, abbiamo perso la fiducia”.


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