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Non fu femminicidio, un boato e tutti a Regina Coeli per la liberazione di Landolfi

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Ronciglione – Morte di Maria Sestina Arcuri, non è stato femminicidio.

L’assoluzione di Andrea Landolfi Cudia. E poi tutti a Roma ad aspettare la liberazione di Andrea fuori del carcere di Regina Coeli dove è dovuto tornare per il tempo di sbrigare le pratiche burocratiche e fare le valigie.


Viterbo – Andrea Landolfi assolto

Viterbo – Andrea Landolfi


“Male non fare, paura non avere”, il motto di Landolfi, ha ricordato mamma Roberta. La sentenza di primo grado gli ha dato ragione.

È finita così, alle 20,10 di ieri, dopo oltre dieci ore e mezza di camera di consiglio. La corte d’assise del tribunale di Viterbo presieduta dal giudice Eugenio Turco, Roberto Colonnello a latere, ha assolto “perchè il fatto non sussiste” Andrea Landolfi Cudia dall’accusa di omicidio volontario ed omissione di soccorso della compagna Sestina, precipitata dalle scale di casa della nonna, a Ronciglione, la notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019.

“Abbiamo sempre creduto nella sua innocenza”, il commento degli avvocati Serena Gasperini e Daniele Fabrizi, che hanno preso il caso in corsa, in pieno lockdown, nella primavera del 2020.


Processo Landolfi - La gioia dopo la sentenza

Processo Landolfi – La gioia dopo la sentenza


“Sì è fatta giustizia”, ha detto Roberta, la mamma dell’imputato, apparsa molto provata alle ultime udienze del processo. Ieri è crollata anche nonna Mirella Iezzi, fino all’ultimo la più forte. “Io c’ero, io ho visto, è stata una disgrazia”, ha ribadito, piangendo per la prima volta, cinque minuti prima della lettura del dispositivo.

“Mio nipote è innocente, io c’ero, sono caduti insieme con Sestina, lui è un bravo ragazzo, lo dicono tutti, oggi qui c’era anche la sua migliore amica, lo sanno tutti”, ha detto nonna Mirella, sfiancata dalla lunga attesa, a 82 anni. Cinque minuti dopo abbracciava piangendo lacrime di gioia il nipote assolto.

Il pm Franco Pacifici aveva chiesto 25 anni, l’ergastolo l’avvocato di parte civile Vincenzo Luccisano, che assiste i genitori e i due fratelli della vittima, tutti presenti in aula e andati via subito dopo la sentenza, mentre esplodevano le grida di giubilo dei familiari dell’imputato.

Sestina non è stata uccisa, è stata una disgrazia, un incidente.


Viterbo - Andrea Landolfi assolto

Viterbo – Andrea Landolfi assolto


In aula un boato da parte dei familiari di Andrea alla lettura della sentenza. Nonna Mirella Iezzi, anche lei indagata perchè secondo la procura avrebbe mentito per il nipote, ha gridato “giustizia è fatta, ti amiamo, ti veniamo a prendere, finalmente torni a casa”, assieme alle tre figlie e agli altri familiari, quando il presidente ha disposto l’immediata liberazione del pugile e operatore sociosanitario romano, in carcere dal 25 settembre 2019.

“Lo hanno messo in carcere, gli hanno dato dell’assassino, lo hanno privato per due anni e mezzo del figlio, hanno fatto passare per un mostro lui e tutta la famiglia”, hanno commentato le zie Paola e Monica, che non hanno mai dubitato della sua innocenza.



“Un pensiero va ai familiari di Sestina, ai genitori, ai fratelli, alla mamma, anche se lei non vuole… è stata una tragedia per tutti, hanno perso una figlia e una sorella, ma è stata una tragica fatalità, un incidente. Andrea e Sestina erano innamorati, Andrea non avrebbe mai fatto del male a Sestina, la amava, tutti noi volevamo bene a Sestina”, ha detto Roberta, la mamma dell’imputato, rivolgendo un pensiero ai familiari della fidanzata del figlio.

Landolfi, assolto con formula piena dall’accusa di omicidio volontario e omissione di soccorso, è stato invece condannato a 4 anni in primo grado, sentenza non definitiva, per le lesioni alla nonna, che avrebbe colpito con un pugno per allontanato e da Sestina mentre la stava soccorrendo.

Mirella Iezzi, la nonna di Andrea Landolfi

Mirella Iezzi, la nonna di Andrea Landolfi

L’anziana, diabetica e cardiopatica, portatrice di nove stent, è uscita nel cuore della notte per andare al punto di primo soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Ronciglione poi, siccome non potevano farle niente, è stata prelevata per strada dal genero ed è andata al San Filippo Neri di Roma giorno successivo. Qualche giorno dopo, le lastre effettuate presso un ambulatorio della capitale le hanno diagnosticato la frattura di tre costole con una prognosi di 40 giorni.

Silvana Cortignani


 – Landolfi assolto dall’accusa di omicidio e rimesso in libertà di Silvana Cortignani

Multimedia: Fotocronaca: Il giorno della sentenza – Video: Processo Landolfi, il giorno della sentenza –  La lettura della sentenza

 


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