Viterbo – (p.p.) – “Nove scuole sono senza dirigente scolastico, problemi anche coi direttori dei servizi generali e amministrativi (dsga)”. Silvia Somigli, segretario organizzativo regionale Uil scuola, chiede una rapida soluzione che nulla ha a che fare con le reggenze. Ma le questioni da affrontare sono diverse e vanno dall’obbligatorietà del vaccino per i docenti, all’organizzazione dei trasporti per gli studenti in vista dell’inizio delle lezioni.
Silvia Somigli
“In un momento storico così delicato e complesso – dice Somigli -, dove alla scuola italiana si chiede un grande atto di responsabilità civile e culturale, noi ci troviamo ad avere molte scuole che non potranno avere un dirigente scolastico titolare e men che meno anche un dsga, direttore dei servizi generali e amministrativi.
Nella Tuscia, sono nove le scuole senza ds e cioè, l’istituto comprensivo Ellera e il Cta, per quanto riguarda Viterbo e poi gli istituti comprensivi di Montalto, Tuscania, Canino, Bassano Romano, Caprarola, Montefiascone eil Dante Alighieri di Civita Castellana.
Molte, come dicevo, sono sprovviste anche dei dsga.
Finalmente, per questa categoria, è uscita la graduatoria del concorso e ci auguriamo che moli istituti possano riavere una figura professionale importante che, insieme al dirigente scolastico, rappresenta il volano dell’istituzione.
Le reggenze non possono essere una soluzione. Tanto più in un contesto particolare come quello di una pandemia, che necessità di continuità gestionale, cura e custodia della scuola e di chi la abita”.
Altro nodo di queste ultime ore è quello relativo alla vaccinazione obbligatoria per i docenti. “Deve farsene carico la politica, assumendone anche le responsabilità. Serve una legge che assegni un obbligo giuridico e non quello morale e civico che attiene alle libertà individuali. Non si può colpevolizzare il personale su situazioni di carattere generale. Solo una norma chiara può definire regole e obblighi.
I docenti non hanno bisogno di lezioni di civismo, ma di rispetto e anche di un minimo di riconoscenza per il lavoro che su questo piano svolgono con il massimo della coerenza di una categoria continuamente colpevolizzata per tutto ciò che non funziona e che trova nella scuola e nel suo personale un facile responsabile”.
Per Somigli, però, c’è un’altra priorità, una domanda che resta ancora senza risposte certe e cioè “come fare per evitare gli assembramenti sui mezzi di trasporto pensati per spostare quanti più alunni è possibile (e non caricare il 50% dei trasportabili, lasciando a terra tutti gli altri).
All’inizio del nuovo anno scolastico, mancano poco più di 30 giorni, ma problemi da risolvere per aprire le scuole sono davvero tanti, se aggiungiamo poi il fatto che in alcuni giorni di agosto si ferma il paese, è chiaro che il tempo è davvero poco. Non possiamo vivere sempre in emergenza.
Il ministro continua a dire che pensa a una strategia condivisa, ma se trovasse domani mattina le soluzioni che cerca, domani sarebbe troppo tardi perché le componenti istituzionali coinvolte, le decisioni da prendere sono talmente complesse che non si può pensare di procedere, come nel passato per tentativi e cadute. La filosofia del “vediamo che succede” dello “speriamo che me la cavo” non è più accettabile, né scusabile.
Netta la preoccupazione dei dirigenti, sta per iniziare il terzo anno scolastico, mentre ancora la pandemia non è debellata.
Ripartire in presenza e in sicurezza è un obiettivo chiaro, ineludibile. Vanno definite le misure necessarie e il quadro delle responsabilità. La Dad è stata soluzione di emergenza ed ha messo in luce tutti i suoi limiti”.
E’ chiaro che per lei “nulla è stato fatto in termini di infrastrutture materiali, non abbiamo la banda larga e gratuita per tutti, quando per certo sappiamo che fare lezione a distanza aumenta le differenze culturali e sociali. Non sono state messe a punto le misure legate al lavoro a scuola: organici all’osso, precari in attesa e l’organico Covid dismesso. Persone chiamate al bisogno senza garanzie”.
Infine, la rassicurazione per gli iscritti: “Gli uffici – conclude Somigli – hanno lavorato per tutta l’estate e continueranno a farlo. Io sono presente su Facebook e Instagram per continui aggiornamenti e per mantenere un filo diretto con la gente”.
